Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da ottobre, 2023

L'inferno c'è, ma solo per chi ci vuole andare (audio e testo scritto)

Da una storiella dello psicologo Piaget, alla consistenza del peccato grave, alla funzione dell'inferno: testo scritto e podcast di Elikya, la radio dei missionari comboniani. Per ascoltare, cliccare sul triangolino bianco contenuto nel cerchietto giallo. Ascolta "Elikya, la speranza del Vangelo senza confini, Mariarosa Tettamanti, formatrice diocesana, Milano, 25 Ottobre" su Spreaker.   Dal Vangelo secondo Luca, capitolo 12, versetti da 39 a 48 «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo». Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». Il Signore rispose: «Chi è dunque l'amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, tr

La sapienza dei baci (testo scritto)

Non "noi e loro" ma "noi e basta".  L'articolo è stato pubblicato dal quotidiano "Avvenire". È perlomeno curiosa la mentalità di Dio, che ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti e ciò che nel mondo è debole per confondere i forti . Ma d’altra parte, chi può dire di essere sapiente e forte? Chi non cela, nelle pieghe dell’essere, ignoranze di cui forse non è nemmeno consapevole e debolezze di cui si vergogna? Eppure la nostra mente traccia spesso divisioni nette tra persone sane e persone disabili: noi normali e loro no, noi forti e loro deboli, noi sapienti e loro … Abbiamo un bel chiamarli “persone diversamente abili”: in realtà nell’intimità di molti di noi si annidano grumi di pensieri inconfessati, che trattengono definizioni del passato, dimenticate soltanto dal contesto linguistico attuale. Si tratta di pietismi pelosi, sostenuti da retropensieri compiacenti: “Meno male che io no … che i miei figli … tutti belli e intel

Docenti fragili e sovversivi (testo scritto)

Impariamo dai bambini con disabilità a recuperare il valore della lentezza. Articolo pubblicato dal quotidiano "Avvenire". Ho cercato la lentezza Ho cercato la lentezza, ma non l’ho trovata. È stata rubata al nostro tempo, il quale ha insieme subito altri furti, tra cui   l’attesa e la leggerezza. Così siamo rotolati lungo la china di   ritmi convulsi e stressanti, che paghiamo con investimenti emotivi eccessivi, e il problema ha finito per riguardare tutti, persino le agenzie educative, dalla scuola alla catechesi. Un tempo ad esempio...  Un tempo, ad esempio, quando salivi su un treno che ti portava da una città all’altra, entravi in una dimensione temporale alternativa. Lasciavi che i pensieri veleggiassero lentamente intorno a te e ti concedevi un periodo sospeso, in cui le preoccupazioni si rintanavano nella zona ripostiglio dell’anima e la testa si faceva linda e tersa come dopo le pulizie di primavera: era arrivata l’ora della leggerezza. Poteva capitare allora che s

Che cosa c'è nel mio cestino? (racconto scritto)

La vita è un cestino colmo di pacchi regalo, ma ci sono doni che, per essere graditi, devono incontrarsi con i sogni e i desideri belli di altri cestini... Articolo pubblicato nel sito della diocesi di Milano. Ogni bambino ha il suo cestino “Ogni bambino ha il suo cestino” diceva una nonna alla nipotina, quando le spiegava i misteri della vita e della Provvidenza attraverso la saggezza dei proverbi antichi. L’immagine, bellissima, evoca ancora oggi la gioia delle Tre Persone celesti, mentre, scambiandosi sguardi e sorrisi complici, preparano un cestino, da dare in dote ad ogni bimbo che nasce, e lo riempiono di regali.  Tutti i cestini sono colmi di pacchi grandi e piccoli, ma i doni contenuti sono diversi e incartati con vari colori, alcuni vivaci altri più cupi. Alcuni pacchetti sono nascosti così bene, che si trovano solo molto più avanti negli anni (ed è sempre una gioia scoprirli), altri sono così piccoli che si celano in mezzo agli altri e si fa molta fatica a scovarli.  Tra i do

Storia di una consulta (testo scritto)

Storia della Consulta diocesana milanese "Comunità cristiana e disabilità - O tutti o nessuno". Contributo tratto da un articolo pubblicato dal Periodico della Fondazione Pio Istituto dei Sordi.  Albeggiava la Pentecoste del 2021 quando la Diocesi ambrosiana, istituendo la Consulta per la disabilità, scriveva una bella pagina di Vangelo, una pagina fitta di parole che nuove in realtà non erano, anzi contavano almeno 2000 anni di vita. Eppure si trattava di un linguaggio che disegnava un concetto dirompente, eversivo, un po’ straniero, non nei contenuti, ma purtroppo, spesso, nella prassi: o la Chiesa cerca, accoglie, valorizza tutti, si diceva, o non lo fa con nessuno, nonostante le sue opere, le caritative, gli oratori, i riti e le preghiere. Se non ci siamo tutti, non c’è nessuno: un pensiero chiaro, inequivocabile, che non può dare adito a fraintendimenti. Un pensiero non nostro, ma ricevuto in dono da Colui del quale la Chiesa è fedele prolungamento, un orientamento quind

Cronache ariose (testi scritti)

Raccolgo in questo post alcuni articoli che trattano le attività della Consulta "Comunità cristiana e disabilità - O tutti o nessuno" di Milano.  Tempi e luoghi nuovi Incominciamo con un articolo risalente al tempo del loockdown, quando eravamo costretti a restarcene chiusi in casa. Lo ricordate? Si è trattato di un momento difficile, durante il quale tuttavia non ci siamo arresi e abbiamo rotto l'isolamento attraverso la rete. Forse ci farà bene ritornare un po' a quel periodo per rivisitarci in un momento difficile e godere fino in fondo della ritrovata libertà. L'articolo è stato pubblicato sul quotidiano "Avvenire" nel 2021. Questo nostro tempo bloccato ci riserva ogni tanto dei guadi provvidenziali, che ci permettono di passare dalla riva dei giorni difficili a quella delle giornate amabili e feconde. Si tratta di spazi pensati dagli uomini, ma dei quali Dio si appropria per creare incontri inediti con i suoi figli. Succede così che anche questi pe

Riflessioni sulla giornata mondiale per la disabilità (testo scritto)

Testo dal quale sono stati tratti due   articoli, di cui uno apparso sul quotidiano "Avvenire" e il secondo nel sito della diocesi di Milano, in occasione della giornata mondiale per la disabilità del 3 dicembre 2023. Dignità, rispetto, diritti, benessere, partecipazione, integrazione, inclusione nei processi di sviluppo, pari opportunità, parità… come sono belli i vocaboli che s’intrecciano nei commenti riguardanti la Giornata Internazionale delle Persone con disabilità, voluta dall’Onu per il 3 dicembre con lo scopo di sensibilizzare la popolazione, accendendo scintille di consapevolezza, che dovrebbero generare incendi di opere belle e inclusive. Anche quest’anno celebriamo questa importante giornata e per l’ennesima volta sentiamo parlare con convinzione di superamento delle barriere architettoniche, fisiche, sensoriali, cognitive, culturali e religiose, di abbandono di ogni forma di discriminazione e di esclusione, della necessaria costruzione di un mondo accessibile a

1. La gallina possessiva: il sogno tra desideri e imperativi morali

Una bellicosa gallina non permette a Max di raccogliere un uovo: chi è la gallina e che cosa rappresentano le uova? Ecco un sogno che svela alcuni desideri ben nascosti nell'inconscio. L'altra notte, mentre dormivo in un albergo di Trieste, ho sognato di essere in giro sui pendii di un monte, con un mio amico: cercavamo delle uova, ma continuavamo a trovarle rotte e inservibili. Finalmente io ho visto un uovo intatto; mi sono chinato per afferrarlo, quando dall'erba è uscita una gallina che ha gridato un potente "Coccodé". Per rabbonirla ho cercato di emettere anch'io dei suoni da gallina, ma non ci sono riuscito, tanto che sono caduto dal letto e mi sono svegliato! Carissimo Max,  il tuo sogno è curioso, ma di facile lettura. Tu sei indubbiamente una persona seria e fedele alla tua compagna, ma anche tu, come tanti altri uomini, alberghi dentro di te, ben nascosti, alcuni desideri riferibili a qualche donna particolarmente affascinante che conosci e frequenti

2. Il mossad: interpretazione di alcune paure rivelate dai sogni

  Quando le p aure sociali si mescolano con le paure ancestrali: come vincerle dopo averle riconosciute? Questa notte ho sognato che mia figlia Dadina mi diceva di essere stata contattata dal  mossad  che   la voleva a Gerusalemme, per la tesi sullo  yom kippur  elaborata da lei 5 anni fa. Mi sono svegliata in preda all'ansia e anche ora ho dentro una certa paura: che cosa vuol dire questo sogno? Carissima Cilla,  dal tuo sogno emerge chiaramente il sentimento che tutti noi ospitiamo nel cuore in questi giorni: è la paura della guerra, esplosa dopo aver visto le terribili immagini del terrore seminato da Hamas in Israele. Questo è sicuramente il residuo diurno responsabile del tuo sogno. Insieme a questo spavento però, le tue viscere materne albergano altre paure, legate alla sorte dei tuoi figli: si tratta di paure che spesso non vengono a coscienza, dato che, per non farti soffrire troppo, sono custodite dall'inconscio. Questa notte tuttavia il fatto che tua figlia abbia scri

3. E quando sogniamo i morti? Interpretazione di alcuni sogni ricorrenti di Cesira

Che cosa significa sognare i nostri morti? Che cosa ci dice il Signore a questo proposito?  Carissima Shaa, da quando mia mamma è morta, io la sogno continuamente, in circostanze diverse, però non è né vecchia né malata, come invece era nei suoi ultimi anni di vita. A volte con lei c'è anche mio papà. Che cosa significa sognare i nostri morti? Carissima Cesira, è il tuo desiderio che viene a trovarti durante il sonno. Tu desideri, come tutti noi, di rivedere i tuoi genitori come nei tempi felici della loro giovinezza ed ecco che i sogni te li riportano proprio così, per darti un po' di sollievo e di gioia. Accogli questi sogni come un dono di te a te stessa.  E sai che cosa ti direbbe Gesù con questi sogni? "Cesira, amata mia, attraverso questi sogni io ti permetto di dare una sbirciatina al paradiso: è così, è proprio così che ritroverai i tuoi cari. In paradiso, la sofferenza, la malattia, la vecchiaia non esistono: qui dove abito io c'è solo l'amore, che prende

4. La schiena rastrellata o i sogni premonitori

  Esistono davvero i sogni premonitori? Se sì, da dove vengono e qual è il loro significato? Carissima Shaa, tempo fa ho avuto un sogno premonitore, che poi si è avverato. Ho sognato che incontravo per strada un mio ragazzino del catechismo, un certo Filippo, il quale mi diceva con aria triste che suo papà gli aveva rastrellato la schiena e mi ha anche mostrato i graffi insanguinati sul dorso. Ebbene, il giorno dopo il bambino è stato veramente portato in ospedale, perché era stato picchiato in maniera brutale dal papà. Come si spiega questo sogno? Carissima Mary, non c'è niente di misterioso nei sogni cosiddetti "premonitori". In realtà, il nostro inconscio è molto più bravo di noi, nel vedere certi segni nella realtà che ci circonda e nel collegarli. Sicuramente tu sapevi della severità del papà di Filippo, perché in paese se ne parlava, e il giorno prima avevi visto il bimbo con il faccino triste e preoccupato. Durante il sonno il tuo inconscio ha elaborato questi dati

5. L'amore che non ha fine: lettura del sogno di Alessandra

  L'amore continua anche nell'al di là, ma qual è il rapporto che noi possiamo avere con i nostri morti? Che cosa ci dicono i sogni e la fede a questo proposito? Carissima,  difficilmente ricordo ciò che sogno … e ancora più difficilmente sogno mio marito, che ho perso anni fa. L'ho sognato agli inizi della pandemia da Covid, quando di questa malattia si sapeva poco e tutti avevamo molta paura.  Ecco il mio sogno. Ero sulla spiaggia, al mare, sotto gli ombrelloni, con i miei due figli, mio papà e mia sorella. La mamma non c'era, forse perché era già volata in cielo anche lei da qualche anno.  Ad un certo punto ho visto mio marito arrivare dal mare, sedersi e giocare con la sabbia con i ragazzi. Guardandomi negli occhi con una tenerezza infinita mi ha detto: "Non avere paura, sarà lunga, molto lunga, ma a voi non succederà nulla... io veglierò su di voi. Te lo ripeto, non avere paura".  Ricordo di avere allungato una mano per toccarlo, ma ormai era sparito.  Mi

6. Non sono la Rosanna! Il sogno sull'identità dell'adolescente Giuliana

Quando un'adolescente sogna di rivendicare con forza la propria identità...  Carissima Shaa, sono una ragazza di 16 anni, mi chiamo Maria Giuliana e frequento il gruppo adolescenti dell'oratorio. In questo gruppo c'è una mia compagna, Rosanna: mi assomiglia, però è più brutta di me. La notte scorsa ho sognato di trovarmi con alcune persone alle quali gridavo: "Ma io non sono la Rosanna!". Che cosa significa questo sogno secondo te? Carissima Maria Giuliana,  evidentemente la somiglianza con Rosanna ti dà molto fastidio e soprattutto ti fa soffrire il fatto che ogni tanto qualcuno ti confonde con lei. Per questo il tuo io nascosto ha sentito il bisogno di gridare a tutti che tu sei unica, irripetibile e non confondibile. Questo è un bisogno molto comprensibile e comune, soprattutto alla tua età, quando l'identità personale è in costruzione e si ha l'esigenza di distinguersi dagli altri. Non devi però temere, Maria Giuliana: crescendo le vostre personalità s

7. La salita e le valigie: la ricerca vocazionale nei sogni

Un fatto sognato ai tempi della ricerca vocazionale ha qualcosa da dire anche dopo tanti anni.  C'è un sogno nei miei ricordi che mi tormenta non poco. Risale al periodo della mia ricerca vocazionale, quando ho sognato di salire un pendio molto ripido, in compagnia della fondatrice della congregazione in cui stavo entrando: io le portavo le valigie e pensavo con meraviglia che non mi sentivo affaticata, perché i bagagli non pesavano e il mio passo era veloce e leggero. Arrivati sulla cima del monte, abbiamo trovato un tavolo a ridosso di una casetta di pietre; al tavolo erano seduti due preti che conoscevo e ai quali ero legata. Poi però nella mia vita ho fatto tutt'altro che portare le valigie alla fondatrice, perché ho dovuto affrontare tantissimi problemi familiari, che non mi hanno permesso di pensare a molto altro. Ecco perché, ripensando a quel sogno, oggi mi sento in colpa: e se non avessi fatto ciò che il Signore mi chiedeva? Carissima Rose, il sogno dei tempi della tua

8. Il disordine nell'abbigliamento: interpretazione di alcuni tra i più comuni sogni ricorrenti

Che cosa ci dicono i sogni molto comuni del disordine non voluto nell'abbigliamento personale?  A me capita spesso di sognare di trovarmi in compagnia di persone alle quali tengo e di accorgermi che indosso gli zoccoli da casa, oppure sono vestita malissimo, o mi ritrovo con i capelli in grande disordine, o ancora non calzo le scarpe, o addirittura vado in chiesa senza le mutande! Questo mi mette molto a disagio  e mi sveglio piena di vergogna. Perché sogno queste situazioni così imbarazzanti? Carissima Federica, questi tuoi sogni sono molto comuni e ci fanno visita soprattutto quando siamo chiamati ad affrontare delle situazioni per le quali ci sentiamo inadeguati: sono infatti i sogni del senso di inadeguatezza. Che cosa potrebbe dirci la Parola di Dio a questo proposito? Potrebbe dirci che Lui ci ha creati belli, degni, apprezzabili... e nulla, tranne il peccato senza pentimento, può spegnere il nostro valore e la nostra gloria. Inoltre non dobbiamo avere paura perché Lui è con

9. Ma sono io! Sogni e traumi infantili

A volte i traumi infantili continuano a disturbare anche dopo tantissimi anni: come elaborarli e renderli innocui? Spesso mentre dormo mi assale un incubo. Sono sola in una casa vecchia, dalle pareti nere di caligine e umide. Sento il pianto di un bambino e per raggiungerlo attraverso diverse stanze tutte uguali, tutte nere e fuligginose, finché vedo su un muretto una bambina, con un vestitino bianco, che piange disperata. Mi avvicino per consolarla, ma mi accorgo con dolorosa sorpresa che quella bambina sono io!  In realtà, mi è stato raccontato che a 3 anni venni messa in punizione da una zia sedicenne, proprio in quella casa dalle pareti nere, scure e fredde. Venni lasciata lì da sola, a piangere disperatamente, per molto tempo, finché mi presi una polmonite che fu curata con iniezioni dolorosissime, che mi facevano urlare, e mi lasciò cagionevole di salute per parecchi anni. Il fatto e il sogno sono collegati? Carissima Marisina, certamente questo sogno è indotto da ciò che ti è su