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9. Ma sono io! Sogni e traumi infantili

A volte i traumi infantili continuano a disturbare anche dopo tantissimi anni: come elaborarli e renderli innocui?

Spesso mentre dormo mi assale un incubo. Sono sola in una casa vecchia, dalle pareti nere di caligine e umide. Sento il pianto di un bambino e per raggiungerlo attraverso diverse stanze tutte uguali, tutte nere e fuligginose, finché vedo su un muretto una bambina, con un vestitino bianco, che piange disperata. Mi avvicino per consolarla, ma mi accorgo con dolorosa sorpresa che quella bambina sono io! 
In realtà, mi è stato raccontato che a 3 anni venni messa in punizione da una zia sedicenne, proprio in quella casa dalle pareti nere, scure e fredde. Venni lasciata lì da sola, a piangere disperatamente, per molto tempo, finché mi presi una polmonite che fu curata con iniezioni dolorosissime, che mi facevano urlare, e mi lasciò cagionevole di salute per parecchi anni. Il fatto e il sogno sono collegati?

Carissima Marisina,
certamente questo sogno è indotto da ciò che ti è successo da piccola e il fatto che l'incubo ritorni ancora oggi dice che la punizione spaventosa ti è rimasta dentro irrisolta. Il modo per liberartene consiste proprio nel prendere coscienza di ciò che ti è accaduto nella realtà, convincendo con dolcezza la bambina che c'è dentro di te, e che ancora soffre per l'ingiustizia patita, che un avvenimento così non le accadrà mai più.
Le parole di Gesù,  dal canto loro, ti chiedono di perdonare la giovane zia che sicuramente non immaginava di farti tanto male. Il perdono è una forza eversiva che lava via le ingiustizie, ma soprattutto libera il cuore dai legacci dell'odio che non lo fanno respirare: «Non sette volte, ma settanta volte sette» siamo chiamati a perdonare. Provaci cara, e vedrai che starai molto meglio.

#interpretazionedeisogni

Immagine di copertina tratta da Children's book illustration di Kinza Haider.