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Visualizzazione dei post da maggio, 2021

Quando il cortile era magico

Umberto, o la magia della differenza. Umberto era mio cugino e abitava nel mio stesso cortile. Lui era diverso da noi. Prima di tutto non aveva età e questa per noi era una realtà così chiara che non ci chiedemmo mai quanti anni avesse. Faceva infatti parte della magia di Umberto essere uomo e bambino insieme: era un adulto affidabile e forte quando veniva a prenderci a scuola, portava le nostre tre cartelle per mezzo chilometro e costringeva alla fuga precipitosa i soliti bulli che tentavano di prenderci in giro, ma diventava un bambino quando giocava con noi a “rèla” o piangeva forte perché aveva il mal di pancia. La seconda diversità  di Umberto consisteva in un pensiero filosofico e poetico tutto suo, nel quale coincidevano desiderio e realtà: come sapeva passare da un'età all'altra, lui era in grado di transitare con leggerezza dal reale al fantastico e viceversa. A volte diceva, con assoluta certezza, che avrebbe sposato la maestra e raccontava tutti i particolari del mat

Le vostre pagliuzze, le nostre travi

Quando in una parrocchia arriva un parroco nuovo: riflessioni sincere di donne innamorate della Chiesa e molto affezionate ai fratelli presbiteri. Questo scritto vuole dare voce ad alcune correzioni fraterne mai esplicitate e ha uno scopo duplice: aiutare i parroci, che lo leggeranno e si ritroveranno in qualche descrizione, a prendere coscienza della situazione; sollecitare le donne ispiratrici di queste parole, perché parlino più spesso e senza paura, in contesti meno nascosti e più fraterni. Con le più sentite scuse verso i tanti parroci che non commettono gli errori elencati. Scrive Virginia Wolf in Una stanza tutta per sé : “Ed è uno dei servigi che l’un sesso può rendere all’altro: descrivere quella macchia grande come uno scellino dietro la testa… che da soli non riusciamo mai a vedere”. Parafrasando il concetto in chiave evangelica potremmo sostituire la simbolica macchia con la pagliuzza che alberga nell’occhio dei fratelli e (naturalmente continuando a non dimenticare la tra

Ti invito alla mia Cresima (testo scritto e video)

Ricognizione nell'esperienza e nell'identità religiosa,  comunicazione nella fede e preghiera della continuità affettiva,  attraverso la composizione di un biglietto di invito alla Cresima. In prossimità della celebrazione della Cresima, le proposte catechistiche della diocesi di Milano suggeriscono un’attività coinvolgente ed efficace, durante la quale i ragazzi sono invitati a raccogliere in unità i punti salienti della loro preparazione: si tratta di un viaggio nella metacognizione, che ha però il pregio della concretezza propria del gioco e dell’oggettualità. (Vedi il sussidio Con Te! Cristiani alle pp. 52 e 53). L’attività si svolge in oratorio, durante una domenica da trascorrere insieme (ragazzi, famigliari, catechisti, presbiteri…), e prevede l’allestimento di “postazioni” nelle quali scegliere di volta in volta quattro elementi del percorso attuato in catechesi: una frase tratta dagli Atti o dalle Lettere degli apostoli (il “motto” della propria Cresima), un simbolo