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Visualizzazione dei post da giugno, 2020

Mistica infantile?

I bambini sono capaci di esperienze mistiche? Suggestioni per una riflessione Premetto che qui non intendo parlare dei bambini santi, che la Chiesa riconosce e che sono esempi di virtù per tutti: m'interessano invece i bambini cosiddetti "normali" dal punto di vista della vita cristiana, i quali a volte ci sorprendono con le loro intuizioni spirituali. Tutte le esperienze che riporto sono reali e sono narrate anni dopo dalle protagoniste . Incomincio con un testo  che fa parte di un racconto molto più lungo,  che resterà inedito, ma riporta l'esperienza di una bambina, la quale narrando immagina, come spesso fanno le bimbe, di vivere in un castello: Gesù è il figlio del re, il suo principe. Attenzione però: la bambina sa bene chi è e dove vive, sa chi sono l'Angelo custode e Gesù e  trasfigura la sua esperienza soltanto a livello narrativo, cioè come espediente linguistico per raccontare. Gli avvenimenti sono qui riportati in flash back dalla stessa  bimba ormai d

Il tempo di Anna

Tempo libero: la libertà di essere migliori  Una ragazza di 19 anni ci spiega che cos'è per lei il tempo libero. A partire da Montale  Nel 1966, nel saggio Auto da fé , Eugenio Montale scrive un testo carico di una forza drammatica devastante. Dopo aver sorprendentemente dichiarato che i veri problemi dell’umanità non sono né le guerre né gli eccidi, afferma: Ammazzare il tempo è il problema sempre più preoccupante che si presenta all'uomo d'oggi e di domani. Ecco chi è per il poeta il vero nemico dell’umanità, il fantasma odiato: è il tempo libero. Bisogna ucciderlo, perché altrimenti ci costringe a guardare in faccia alla realtà, cioè a noi stessi e alla nostra interiorità, in una parola sola: al vuoto. La vera “missione” dell’uomo allora, nei confronti di se stesso, è “s-vagarsi”, cioè vagare dal pericoloso mostro … allontanarsene. Scappare dal tempo togliendogli la libertà, stordirsi con le cose da fare: il lavoro, la partita, la televisione … in una parola al

Fede, speranza e resilienza

Esiste una resilienza per fede? Questo articolo cerca di rispondere a questa domanda, partendo dall'esperienza dal ministero della Comunione eucaristica agli ammalati. Oggi si parla molto di resilienza, la famosa “strategia pedagogica anti crisi”. Il pedagogista Canevaro[1] a questo proposito afferma che la resilienza è la capacità di ripristinare le proprie condizioni integrali in tempi di crisi, costruendo uno spazio al di là delle invasioni procurate dalla malattia, dalla solitudine, dalla precarietà della vita, dalle delusioni, dal sentimento di finitudine … e scoprendo una dimensione che renda possibile il mantenimento armonico della propria struttura e psicologia. Di fronte alla sofferenza, aggiunge, è diverso sopravvivere indurendosi o diventando insensibili e reagire invece mantenendo intatte le propria sensibilità e la propria umanità.  Quanti anziani,  soprattutto tra quelli che incontriamo nelle case di riposo, sono diventati aridi, duri, scostanti? Sono forse persone m

Viaggio nella coscienza in compagnia di Gesù

Modello di esame di coscienza per bambini più un esempio Per rispondere ai presbiteri e ai catechisti che mi chiedono delle proposte per continuare ad accompagnare i bambini nella pratica dell'esame di coscienza, presento un modello che, come avviene nei percorsi diocesani "Con te!", usa la metafora del viaggio e dell’esplorazione interiore, annodandola intorno allo schema tripartito suggerito dal cardinal Martini ( confessio laudis, confessio fidei, confessio vitae ) e alla modalità tradizionale di esaminare la coscienza, la quale, come sappiamo, si muove intorno al tema delle relazioni (i rapporti con Dio, con gli altri, con il mondo e le cose, con se stessi).  I punti di forza della proposta sono quattro:  esplorare il mondo interiore dando la mano a Gesù allontana l’ansia e i sensi di colpa; prima di pensare alle mancanze, i bambini sono invitati a pensare alle proprie qualità e alle proprie azioni belle, così da incominciare il viaggio nella positività; il discernim

Mondo maestro

Cinque anni di scuola tra estasi e difficoltà  Esperienze di una maestra dell'Italia centrale. Gennaio. Il freddo stringe le mascelle intorno alle colline che circondano il paese e anche più giù, fino alla spiaggia, dove il mare "urla e biancheggia" per dirla con Carducci. Come sempre vado a scuola a piedi: ci tengo a questa passeggiata mattutina, che mi permette di catturare gli "esuli pensieri" e schiarirmi le idee dopo il sonno della notte e la stanchezza del giorno prima. Momenti preziosi per restare sola e circoscrivere le emozioni, gustando la dolcezza della nuova giornata. Da qualche tempo però non è così: i pensieri non se ne vanno e non c'è bisogno di catturarli, perché se ne stanno lì sul cuore, pesanti come il macigno che chiudeva la tomba di nostro Signore. Il paragone mi viene spontaneo, anche se ne vedo naturalmente l'esagerazione.  Quest’anno insegno in una seconda: area antropologica più quasi tutta la linguistica, ereditata da un’insegna

Prevenire l'abuso: noi e i grandi

Percorso didattico in dieci punti  per la classe seconda primaria  Questo percorso ha lo scopo di fornire ai bambini alcuni strumenti culturali e comportamentali per difendersi dagli abusi degli adulti, cercando però nel contempo di non ingenerare in essi  paure e sospetti ingiustificati nei confronti di tutti i "grandi", rovinando così la loro innata fiducia, indispensabile per crescere in modo armonioso e sereno. Per questo le attività iniziano con l'esplorazione del vissuto positivo degli alunni e introducono il problema dando la parola ai bambini in modo leggero e delicato, anche se veritiero e non superficiale.  Chi si occupa di abuso infantile sa che i profittatori si avvalgono di almeno tre tipi di logica, che inculcano nei bambini di cui abusano: si tratta della vergogna che viene dal senso di colpa e della promessa del premio legato al segreto . "Se sei buono con me  e non dici niente a nessuno ti darò un bellissimo regalo. Se dici qualcosa dirò che la colpa