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Con Elio alla ricerca di identità, autostima, appartenenza



Presento un percorso multidisciplinare finalizzato a scoprire l'identità personale e sociale, a sviluppare l'autostima e ad ampliare la conoscenza di sè; è destinato ai bambini della scuola dell'infanzia e dei primi anni della scuola primaria. E' particolarmente adatto ai gruppi che ospitano bimbi in situazione di disabilità o con problemi di apprendimento o comportamento. Se nel gruppo ci sono piccoli adottati o in affido, sarà invece necessario parlarne con i genitori e lo psicologo che li segue prima di incominciare il percorso. Tutte le attività proposte sono state svolte con ottimi risultati in almeno cinque scuole dell'infanzia e della primaria della provincia di Como. Ringrazio tutte le colleghe che le hanno sperimentate con me, in particolare le compagne di una vita: Antonella, Daniela e Margherita.

Sfondo integratore dell'itinerario è la storia di Elio, che si trova in questo stesso blog (settore scuola, alfabeto, lettera E), e narra la vicenda di un elefantino smarrito dal branco, quando era neonato, e cresciuto con i gorilla. Elio vive la sofferenza di sentirsi diverso e di non sapere chi egli sia veramente. Di scoperta in scoperta, di relazione in relazione,  ritroverà col tempo identità, autostima e appartenenza al suo gruppo sociale. 
Il percorso si muove su due piani in successione: 
1. racconto, comprensione e memorizzazione ludica della storia;
2. da Elio ai bambini, per conoscere se stessi sotto diversi punti di vista (corporeo/sensoriale, emotivo, relazionale/affettivo, storico, espressivo, cognitivo...) e imparare ad apprezzarsi.
L'itinerario si snoda attraverso diversi laboratori a sfondo ludico, che hanno degli obiettivi specifici, oltre alla finalità generale declinata nell'introduzione: si va dal laboratorio linguistico a quello storico, da  quello  scientifico a quello dei linguaggi extra verbali, dall'alfabetizzazione emozionale all'educazione affettiva e alla resilienza. Il tutto all'insegna della creatività e con frequenti immersioni nella logica. 
Nella scuola dell'infanzia il percorso può orientare se non sostituire tutta la programmazione annuale. Nella scuola primaria  i laboratori possono procedere contemporaneamente: alcuni richiederanno pochi incontri, altri esigeranno tempi più lunghi, ma tutti  possono inserirsi perfettamente nel  programma di classe. 
Ovviamente non è obbligatorio aprirli tutti né svolgere ogni attività, anche perché non tutto il materiale presentato è adatto ad ogni età e  classe. Ci sono ad esempio delle esercitazioni che potrebbero essere attuate soltanto a partire dalla seconda primaria, perché richiedono dei pre-requisiti che prima difficilmente i bambini possiedono, e quindi con i più piccoli andrebbero alleggerite o modificate; altri esercizi sono al contrario troppo semplici per gli scolari della primaria. 
L'itinerario quindi, pur essendo organico e coerente, va considerato più che altro un contenitore di suggerimenti, da scegliere in base agli obiettivi che si vogliono raggiungere e alle caratteristiche dei destinatari. Anche l'insegnante di religione, come dimostro più avanti, può agganciarsi al percorso, a partire non tanto dalla storia di Elio quanto dalle attività svolte, per orientare le scoperte in senso religioso.

N.B. Scrivo tra virgolette le parole che si possono rivolgere direttamente ai bambini.

1. La storia di Elio

Laboratorio ludico / linguistico
(Obiettivi specifici: sviluppare le capacità di ascolto e comprensione, la creatività, la memoria sequenziale e l'orientamento temporale attraverso il concetto di successione; potenziare le capacità di sintesi; favorire lo sviluppo delle abilità relazionali e dell'autonomia.) 

a) Prima attività + giochi

a) E' bene che siano l'insegnante o l'educatore a  leggere la storia di Elio, mentre i bambini ascoltano. Sarebbe opportuno addentrarsi nella narrazione gradualmente, fermandosi ogni volta in cui l'elefantino riparte alla ricerca di se stesso e riprendendo il racconto in un secondo tempo, in modo da accendere la curiosità e l'interesse. Solo alla fine i bambini scopriranno la vera natura del protagonista, al quale si saranno nel frattempo affezionati, identificandosi nella gioia e nella sofferenza. 
b) Dopo averla ascoltata, i bimbi vengono invitati a giocare, per verificare la comprensione. Ad esempio, si possono scrivere alla lavagna o su un cartellone i nomi di diversi animali e sollecitare i bambini ad alzarsi in piedi (o compiere un qualunque altro gesto) quando vedono comparire il termine ELEFANTE.
c) L'attività funziona come un normale gioco dell'oca. Occorre stampare l'immagine che segue ingrandendola su un foglio A3, incollarla su un cartoncino, procurarsi dadi da gioco e segnalini e far giocare i bambini in coppia, seguendo le istruzioni al centro del foglio. In questo modo i bimbi rivivranno divertendosi le avventure dell'elefantino e fisseranno più facilmente nella memoria la successione del racconto.


Se riuscissimo a plastificare il gioco potremmo lasciarlo sul tavolo dell'auto gestione, così i bambini potrebbero usarlo nei momenti liberi, durante i quali imparano a comportarsi in modo sempre più autonomo.

d) Seconda attività

*Possiamo costruire il libro di Elio, rielaborando il racconto attraverso l'uso di materiali diversi.
 

2. Come Elio anch'io... 

2.1 Il sé corporeo

Laboratorio iconico
(Obiettivi specifici: migliorare la conoscenza del proprio corpo; apprendere tecniche espressive diverse; sviluppare la manualità fine; affinare la percezione e la capacità di sintesi.)

Primo gruppo di attività: L'ombra (Percezione sincretica del corpo) 

"Elio viveva con i gorilla, anche se si rendeva conto di essere più lento e goffo di loro, finché un giorno vide la sua ombra e capì di non avere le mani, così comprese di essere molto diverso dai compagni. Giochiamo con l'ombra di Elio e dei suoi amici e poi con la nostra"

Attività nn. 1, 1a, 1b, 1c: l'ombra

*1. Il puzzle dell'ombra di Elio: i bambini ritagliano i pezzi del puzzle e ricostruiscono l'ombra di Elio, incollandola su un foglio.


 *1a "Riconosci le ombre degli amici di Elio?" Proiettiamo sulla LIM le immagini  delle ombre di diversi animali   (si trovano facilmente in Internet, scaricabili per uso personale) e giochiamo con i bambini a riconoscerne le ombre.
*1b. "Le ombre rivelano la forma dei corpi. Che cosa ci dice la nostra ombra? Scopriamolo!" Alla ricerca della nostra ombra. 
Portiamo i bambini all'aperto e invitiamoli ad osservare la loro ombra. 


In alternativa, possiamo creare delle ombre utilizzando una fonte di luce dietro ad un lenzuolo appeso, dove far passare i bimbi ad uno ad uno. E' possibile fotografare l'ombra di ognuno, mostrarla all'interessato ed eventualmente mandarla al cellulare di un genitore, per coinvolgere le famiglie, oppure tenerla per la mostra finale, quando i genitori saranno chiamati a individuare il figlio, partendo dalle rappresentazioni a loro disposizione. 
Al termine dell'attività, riflettiamo insieme: "Che cosa dice di noi la nostra ombra?" (Il nostro corpo è tutto unito, ma ha diverse parti, come la testa, le braccia, le gambe, le mani... Il nostro corpo può muoversi e assumere posizioni diverse...)
*1c. "C'è un altro modo per ottenere la forma del nostro corpo? Proviamo!" Ogni bambino stende per terra un grande foglio di carta da pacco, si corica sopra, apre le braccia, divarica le gambe e aspetta che un compagno o l'insegnante tracci il suo contorno; poi riempie la forma a grandi pennellate usando il colore preferito.

Secondo gruppo di attività: Ombra e impronta (Le parti del corpo - Percezione analitica)


Attività n. 2: il profilo ombra
*2. Possiamo catturare l'ombra del viso dei bambini mettendoli di profilo: i bimbi a turno si siedono su una sedia rivolgendosi di lato rispetto ad una parete sulla quale si fisserà un foglio bianco; l'insegnante traccerà il contorno del viso del bambino proiettato sul foglio e, prima di consegnarlo, sistemerà i tratti di matita; i bimbi poi potranno ritagliarlo e incollarlo su un cartoncino un po' più grande o colorarlo.


Attività n. 2a, 2b, 2c, 2d, 2e, 2f: le impronte - Le estremità
"Elio pensava di essere un ghepardo come Elisa, ma poi, vedendo la sua impronta nel fango capisce di essere diverso e decide di ripartire per scoprire chi è in realtà. Anche le impronte possono dire qualcosa di noi."
*2b. Se abbiamo della neve a portata di mano, possiamo fare il gioco dell'angelo (dopo aver acquisito il permesso dei genitori).
* 2c. Le impronte delle zampe degli amici di Elio.  (Cerchiamo in Internet  un'immagine con impronte di animali, proiettiamole con la LIM e divertiamoci a riconoscerle con i bambini). 
*2d. "Le impronte sono tutte diverse: ogni animale ha le proprie! Quali sono le nostre? Andiamo a cercarle!"Portiamo i bambini alla sabbiera e invitiamoli a camminare nella sabbia a piedi nudi per vedere le impronte dei piedi. (In alternativa si potrebbe usare della farina.)
*2e. Riempiamo con il colore a tempera le mani dei bambini e invitiamoli a stamparle su dei fogli.


*2f. Usando l'inchiostro dei timbri, stampiamo le impronte digitali dei pollici dei bambini su di un foglio e facciamo notare che ognuno di noi ha un'impronta diversa da tutte le altre: anche in questo noi siamo unici!

Terzo gruppo di attività: Lo specchio (Il corpo e le sue parti - Visione sintetica)

"Elio arriva al lago e vede la sua immagine riflessa. Pensa di essere bruttissimo, ma noi sappiamo già che non è vero. Ci specchiamo anche noi per vedere come siamo."

Attività 3, 3a, 3b, 3c, 3d e 3e
*3. Chiediamo ai bambini di portare a scuola uno specchietto e poi li invitiamo ad osservarsi attentamente e a indicare le varie parti del  volto (fronte, occhi, naso, bocca, guance, mento, orecchie, capelli...).
*3a. Date le varie parti del loro viso, fotografato e ingrandito, invitiamo i bambini a ricostruirlo.
*3b. Usando lo specchietto, i bambini disegnano il proprio auto ritratto.
*3c. Davanti a uno specchio grande, invitiamo i bambini a riconoscere le varie parti del loro corpo (testa, collo, spalle, braccia, mani, torace, pancia, gambe, piedi ...) e a ritrarsi a figura intera. Sottolineiamo insieme la loro bellezza.


*3d. L'insegnante fotografa i bambini ad uno ad uno e dietro ad ogni foto scrive una frase di apprezzamento.
*3e. Mini laboratorio di fotografia: i bambini imparano a fotografarsi in primo piano, a figura intera e a mezzo busto.

Quarto gruppo di attività: i sensi

Laboratorio scientifico
(Obiettivi specifici: migliorare la percezione sensoriale e le capacità di osservazione; potenziare la memoria sensoriale.)

"Prima di scoprire la sua differenza con gli amici gorilla, Elio andava a scuola nella foresta, dove il maestro guidava gli scolari in esplorazione e insegnava loro ad usare molto bene i cinque sensi per trovare rifugio e cibo e anche per difendersi dai predatori. E noi, sappiamo usare bene i nostri sensi? Proviamo!"

Attività n. 4, 4a e 4b
*4. Se è possibile portiamo i bambini in esplorazione in un bosco, altrimenti accontentiamoci del cortile della scuola. Lanciamo i bimbi in una specie di caccia al tesoro alla ricerca di luci e colori (le diverse tonalità di verde e di marrone, i colori dei fiori...), rumori (i cinguettii degli uccelli, il frusciare delle foglie, l'alitare del vento...), odori e profumi (odore di terra e di erba, profumo dei fiori...), sapori (assaggi), sensazioni tattili (la carezza dell'aria, la consistenza rigida e rugosa delle cortecce, la superficie liscia delle foglie...). I bambini possono passeggiare in coppia con un blocco note per segnare le loro scoperte: possono fotografare, tracciare degli schizzi o semplicemente scrivere; potrebbero anche raccogliere erbe profumate, pigne, fiori e così via, per comporre a scuola il museo del bosco con tanto di cartellini che riporteranno il nome di ciò che hanno raccolto.
*4a. Organizziamo giochi con gli occhi bendati per riconoscere profumi, suoni, sensazioni tattili e sapori.
*4b. Giochiamo con la tombola sonora.

Quinto gruppo di attività: il corpo in movimento

Laboratorio di giochi motori 
(Obiettivi specifici: migliorare la coordinazione dinamica generale e lo sviluppo corporeo settoriale; potenziare l'equilibrio corporeo, la velocità e l'agilità; sviluppare le capacità di rilassarsi liberandosi da tensioni e aggressività)

Attività n. 5, 5a, 5b, 5c, 5d, 5e e 5f
*5. Rifacciamo in palestra il gioco dell'oca di Elio, usando tappetini e grossi dadi di spugna: invece di muovere i segnalini, i bambini muovono se stessi camminando sui tappeti.

"Gli animali amici di Elio hanno andature diverse: proviamo ad imitarli!"
*5a. Organizziamo dei giochi imitando le andature degli animali: dall'elefante al lombrico, dal cane zoppo al leone e così via.
*5b. Invitiamo i bambini ad ascoltare il "Carnevale degli animali" di Saint Saens, imitando le andature delle bestie che compaiono nel brano.

"Alla scuola dei gorilla, il maestro insegnava agli scolari anche a muoversi nella foresta, così da essere agili, silenziosi e non farsi male. In questo modo i cuccioli imparavano a correre, saltare gli ostacoli, arrampicarsi, marciare piano e velocemente, nascondersi, camminare in bilico sui tronchi per attraversare i ruscelli, ecc... Anche noi con il nostro corpo possiamo compiere tanti movimenti diversi. Proviamo!"
*5c. Portiamo i bambini in palestra o all'aperto e invitiamoli a seguirci e imitarci in giochi tipo "Segui il capitano" (che diventerà "Segui il maestro gorilla") così da lavorare sugli schemi motori di base (movimenti del risveglio, gattonamento, marcia, corsa, arrampicata, cavallina, corsa a ostacoli, vari tipi di salti, esercizi di equilibrio su panchine o assi...).
*5d. Invitiamo i bambini a trasporre graficamente il proprio corpo in posizione statica e in movimento, con l'aiuto di un grande specchio.

"Guardando il lago, Elio si rilassa. Impariamo anche noi a rilassarci!"
*5e. Facciamo eseguire alcuni esercizi di rilassamento.
*5f. Ogni volta terminiamo con 5/10 minuti di gioco libero, necessario per i bimbi piccoli, e soprattutto con una conversazione finalizzata a scoprire le potenzialità di movimento del corpo umano.

Quinto gruppo di attività: la voce e il ritmo

Laboratorio sonoro/musicale 
(Obiettivi specifici: conoscere la propria impronta vocale e la differenza con le impronte dei compagni; riconoscere voci diverse; imparare ad usare la propria voce in modi diversi; imparare ad analizzare le variabili strutturali e dinamiche che determinano la diversità timbrica di eventi sonori; data una serie di situazioni diversificate, essere in grado di percepire e tradurre graficamente contrasti di durata; arricchire il lessico specifico; rilevare le proprie pulsazioni e scoprirne il ritmo; giocare con ritmi diversi usando il metronomo; imparare a cantare.)

Attività nn. 6, 6a, 6b, 6c e 6d
"Ogni animale ha un proprio linguaggio, fatto di gesti e accostamenti, ma anche di versi: gli elefanti ad esempio barriscono. Chi di voi sa come si chiamano i versi degli animali?" 
*6. Raccogliamo i nomi che indicano i versi degli animali e diamone altri, per l'arricchimento lessicale dei bambini. 
*6a Organizziamo giochi tipo: "Se squittisce, che animale è?"
*6b. Giochiamo ai versi degli animali (suoni lunghi o corti, lunghi e deboli, lunghi e forti, corti e forti, corti e deboli + rappresentazione grafica della durata alla lavagna e sul quaderno + introduzione del termine "partitura").

"Noi abbiamo la voce. Le nostre voci sono tutte diverse: proviamo a riconoscerle!". 
*6c. Organizziamo dei giochi a occhi bendati per il riconoscimento della voce dei compagni.

"Ognuno di noi ha un'impronta vocale, unica come quella digitale. Ora la registreremo."
*6d. Registriamo su CD l'impronta vocale di ogni bambino e mostriamo le differenze tra l'una e l'altra.

"Con la nostra voce noi possiamo parlare e gridare".
*6e. Inventiamo giochi e drammatizzazioni per eseguire suoni a varie altezze (sottovoce, voce bassa, voce normale, alta, altissima...) e scale di suoni.

"Con la nostra voce noi possiamo anche cantare, ma per farlo bene dobbiamo prepararci! "
*6f. Guidiamo i bambini in esercizi di respirazione diaframmatica e di intonazione (scala di do).
*6g. Insegniamo un canto adatto all'argomento del percorso (ad esempio "Siamo andati alla caccia del leon").

"Dentro ognuno di noi c'è un cuore che batte e ci permette di vivere. Ascoltiamone il battito!"
*6h. Usando un fonendoscopio, i bambini ascoltano il battito del loro cuore.
*6i. Insegniamo ai bambini a rilevare le loro pulsazioni. 
"Ora useremo uno strumento particolare che si chiama metronomo per riprodurrei passi di Elisa, di Elio e i nostri"
*6l. Con il metronomo riproduciamo per i bambini il rumore del passo veloce  del ghepardo, di quello lento dell'elefante e del nostro passo.

La riflessione meta cognitiva parziale avviene attraverso la revisione di tutto il materiale prodotto, chiedendo ogni volta che cosa si è fatto e che cosa si è imparato. La finalità da perseguire è la scoperta della bellezza e delle molteplici potenzialità del nostro corpo.

Aggancio per l'insegnante di religione: dalla bellezza del corpo all'immagine/somiglianza dell'uomo nei confronti di Dio, dichiarata nelle prime pagine della Bibbia. (Eventualmente vedi in questo blog il post intitolato "Le cartegenesi") 

2.2 Il sé emotivo
Laboratorio di alfabetizzazione emozionale
(Obiettivi specifici: riconoscere in se stessi e negli altri le quattro emozioni fondamentali e le loro situazioni attivanti, imparando anche a gestirle).

Attività n. 7, 7a e seguenti
*7. Invitiamo i bambini a costruire le palette delle quattro emozioni fondamentali (felicità, tristezza, paura, collera), utilizzando dei cartoncini e dei bastoncini da ghiacciolo. 
Rivediamo poi la storia di Elio soffermandoci sulle sue emozioni: 
"Dopo aver scoperto di essere diverso dai suoi compagni, Elio avverte un senso di malessere insopportabile, piange singhiozzando, si dimentica perfino di mangiare; la stessa cosa gli succede quando scopre di non essere nemmeno un ghepardo: ha un nodo duro nella gola e ha nel cuore un continuo tormento; quando poi, specchiandosi nell’acqua del lago, crede di essere bruttissimo, si sente sconsolato e va a stare da solo in una tana. Qual è l’emozione che sta vivendo Elio?" 
"Quando la scimmietta gli fa i dispetti, Elio perde la pazienza e la sgrida: da quale emozione è spinto Elio?" 
"Quando arriva il branco degli elefanti, Elio crede che ci sia il terremoto: sente il cuore battere fortissimo, gli tremano le zampe, non riesce a gridare e nemmeno a parlare. Qual è l’emozione di Elio in questo momento?" 
"Quando ritrova la mamma e il branco Elio sente che tutto il dolore del mondo scivola via da lui e gli sembra di diventare leggero leggero; una cosa bellissima sale piano piano nel suo cuore. Quale emozione sta vivendo ora Elio?" 
A queste domande i bambini possono rispondere a voce, oppure alzando la paletta dell’emozione evocata.
*7a. "E le nostre emozioni quali sono? Quando ci sentiamo tristi, arrabbiati, impauriti, felici? Che cosa ci succede in quelle situazioni? Che cosa facciamo?" 
NB. Per questi e altri esercizi, vedi nel presente blog il post intitolato “I colori del cuore”.


2.3 Il sé anagrafico
Laboratorio relazionale
(Obiettivo specifico: conoscere e ricordare alcune informazioni fondamentali su se stessi)

Attività n. 8
"Elio scopre di non essere né un gorilla, né un ghepardo, né un uccello, né un pesce e allora si chiede: -Chi sono io?- Solo quando scopre di essere un elefante può rispondere a questa domanda. E noi chi siamo? C'è un documento che risponde a questo interrogativo: è la carta d'identità, che tutti noi abbiamo."
*8. Facciamo portare a scuola una fotocopia della carta d'identità dei bambini e studiamone insieme i dati.

 2.4 Il sè cognitivo e operativo


Laboratorio di educazione alla resilienza 
(Obiettivi specifici: conoscere le proprie competenze e capacità, i propri punti di forza e le debolezze; sapersi impegnare per migliorare; sviluppare un'adeguata stima di sé.)

Attività nn. 9 e 9a
"Elio nella sua vita ha imparato tante cose: ad esempio si è posto una domanda importante e ha trovato la risposta; ha imparato a capire bene che cosa voleva, cioè qual era il suo desiderio più grande; ha imparato a camminare senza stancarsi, a non smettere di cercare, a tenere bene la sua casetta, a stare con gli altri, ma anche da solo, ad ascoltare e aiutare chi ha bisogno, a farsi rispettare... E tu che cosa hai imparato a casa tua, a scuola e negli altri ambienti in cui vivi?"
*9. Avvio del quaderno delle capacità, in cui ogni bambino annota ciò che sa e conosce (filastrocche, canti, poesie, storie, barzellette, indovinelli...), ciò che sa fare (da solo o con altri, con strumenti e materiali o senza) e ciò che deve ancora imparare, ma anche eventualmente i suoi desideri, i sogni, gli incubi. Il quadernino verrà lasciato a scuola o tenuto nello zaino  e compilato giorno per giorno: Oggi ho imparato... Non sono riuscito a fare................... ma domani ci riprovo.

*9a. Se lo si ritiene opportuno, si può dare ai bambini la scaletta di Dessì, almeno per un certo periodo di tempo. (Per l'uso, vedi in questo blog il post intitolato "Per una didattica della resilienza")

2.5 Il sé relazionale: identità, autostima, relazioni e appartenenza

Laboratorio di educazione relazionale 
(Obiettivi specifici: riflettere e scoprire l'importanza di affetti e relazioni; imparare ad apprezzare se stessi e i compagni; saper stare insieme e giocare con gli altri in armonia; conoscere le comunità di appartenenza, a partire dalla famiglia e dalla scuola, e i ruoli svolti dalle persone che ne fanno parte; comprendere l'importanza dei propri e altrui doveri e diritti all'interno delle comunità frequentate; scoprire la bellezza della diversità.) 

Attività n. 10, 10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f, 10g e seguenti
*10. Impostiamo il gioco del sacchettino della memoria, le cui istruzioni troviamo, insieme a tanti altri giochi per l’educazione relazionale, in Arcidiocesi di Milano, Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi, Centro ambrosiano 2017, pp. 149/152. Possiamo introdurlo con queste parole: 
"Quando scappa dai gorilla, Elio conosce Elisa, la ghepardina, e poi s'incontra con un colibrì impertinente, con una gazzella triste, una scimmia dispettosa, una zebra che ha bisogno di lui e infine con la mamma e il suo branco. Da ogni incontro l'elefantino ricava delle preziose informazioni su se stesso e alla sera le mette nel sacchettino della sua memoria. Anche noi nei nostri incontri veniamo a sapere tante cose sulla nostra identità, perché gli altri sono come degli specchi in cui ci riflettiamo: a volte, quando qualcuno ci tratta male o mostra di non apprezzarci, ci sentiamo tristi, ma poi diventiamo felici quando qualcuno dice di amarci e di stimarci. Ora anche noi come Elio riempiamo il sacchettino della memoria attraverso un gioco che continueremo anche a casa: ricordiamoci però che solo la mamma, il papà, i nonni, le maestre, le catechiste, il don e poche altre persone possono dire qualcosa di spiacevole di noi e solo per aiutarci a migliorare; per ciò che riguarda gli altri, noi ascolteremo soltanto le cose belle che ci dicono!"

"Solo quando ritrova il branco, Elio è veramente felice, perché non solo ora sa chi è, ma scopre anche di appartenere al popolo degli elefanti e questo lo fa sentire accettato e sicuro. Anche noi abbiamo bisogno della nostra famiglia e della nostra comunità per essere felici".
*10a. Chiediamo ai bambini di disegnare la loro famiglia e di presentarla a turno ai compagni.
*10b. Se possibile, organizziamo una prima colazione all'aperto con le famiglie.
*10c. Appendiamo i ritratti dei bambini e divertiamoci a trovare differenze e somiglianze tra di loro, per scoprire la bellezza della diversità.
*10d. Con i bambini andiamo in ricognizione nella comunità scolastica: possiamo portarli nelle classi a conoscere i compagni e le maestre, oppure mandarli a gruppetti a raccogliere i dati, magari offrendo nel contempo dei dolci.
*10e. Organizziamo un momento comune durante il quale riunire tutta la scuola per giocare o per una merenda insieme.
 *10f. Parliamo con i bambini delle loro comunità di appartenenza (famiglia, scuola, squadra di calcio, gruppo di danza, compagni della catechesi e dell'oratorio...), per metterne in luce l'importanza nella crescita personale, ma anche i doveri che legano gli uni agli altri. 
*10g. Organizziamo degli incontri con uno o qualcuno dei gruppi frequentati dai bambini, per capirne la formazione e gli scopi. Possiamo provare a far raccogliere appunti ai bimbi stessi durante l'incontro, oppure parlarne dopo, per riordinare  riunire le idee.

L'insegnante di religione può agganciarsi a questo discorso parlando con i bambini del comandamento dell'amore dato da Gesù Cristo, della paternità di Dio, della fraternità che lega tra loro tutti i cristiani e della comunità della Chiesa universale e locale: da chi è formata, dove si raduna, quali sono i ruoli che ricoprono gli appartenenti, che cosa vuol dire farne parte e così via. Sarebbe bene far incontrare i bimbi con alcune persone e gruppi della comunità cristiana del territorio.

2.8 La storia personale

Laboratorio di storia
(Obiettivi specifici: saper ricostruire e conoscere la propria storia personale; imparare a riconoscere, ordinare,  repertare e classificare fonti storiche di vario tipo; incominciare a scrivere semplici sintesi storiche; migliorare e ampliare la conoscenza dei concetti di successione, contemporaneità e durata; potenziare la memoria a lungo termine.)

Attività n. 12 (a scaletta), 12a e 12b
 "Abbiamo conosciuto la storia di Elio, che è stato smarrito da neonato, è cresciuto con i gorilla e ha vissuto diverse esperienze prima di ritrovare il suo branco. Anche noi abbiamo una storia molto bella, che incomincia nella pancia della nostra mamma, prima ancora di nascere. Proviamo a ricostruirla." 
*12. L'insegnante invita i bambini a portare documenti e resti della loro vita, a partire dalle prime ecografie e dalle fotografie della mamma con il pancione per arrivare alle foto della scuola e al materiale scolastico, non dimenticando di chiedere qualche testimonianza ai famigliari. A scuola il lavoro può svolgersi nel modo seguente:
a) ogni bambino ordina cronologicamente il materiale che ha portato;
b) stila un elenco numerato con i nomi dei reperti classificati cronologicamente e vicino ad ogni nome scrive la data dell'uso e a che cosa è servito;
c) per ogni reperto prepara un cartellino con il nome dell'oggetto e l'età che il proprietario aveva quando lo usava (esempi: CERTIFICATO DI NASCITA / DI VALENTINA ROSSI/ 2012; PRIMO VESTITINO / DI ALESSIO MAMPRIM / INDOSSATO SUBITO DOPO LA NASCITA / IL 4 MAGGIO 2012; ECOGRAFIA /  DI ROBERTO GIARDINI / QUANDO ERA NELLA PANCIA DELLA MAMMA / 2011; PAPERELLA DI PLASTICA / DI RITA MARRONE / USATA A 3 ANNI / NEL 2016);
d) tutti insieme, bambini ed insegnanti, allestiscono il "Museo delle storie personali", disponendo in ordine tutto il materiale repertato, con i relativi cartellini, e organizzano le visite dei loro genitori e dei compagni delle altre classi.
12a. Ogni bambino, guidato dall'insegnante, scrive una breve cronistoria della sua vita (Mia mamma mi aspettava dal.......... Io sono nato il ............... a............... nella clinica............... Appena nato................ Mi hanno portato a casa................ sono venuti a trovarmi............... Mia mamma si ricorda che.................. mio papà invece dice che.............. Ho incominciato a camminare a............... Ho detto la prima parola......... Mi è cresciuto il primo dentino.............. Ho incominciato a frequentare la Scuola dell'infanzia quando avevo................ La mia Scuola dell'infanzia si chiamava................. Alla Scuola dell'infanzia io ho conosciuto.............................. e ho imparato a................. Sono venuto alla Scuola primaria.............. e ho imparato.................).
12b. Insieme all'insegnante, i bambini costruiscono un grande cartellone con una tabella a doppia entrata, riportante le loro esperienze principali, per la lettura sincronica e diacronica delle loro storie. In questo modo,  leggendo la tabella in orizzontale ogni bambino potrà ritrovare i punti salienti della propria storia personale; leggendola in verticale scoprirà ciò che facevano i suoi compagni mentre lui era impegnato in altre o simili esperienze. 

L'insegnante di religione può agganciarsi a questo lavoro introducendo la storia di Gesù: anche Gesù è stato nella pancia di Maria, poi è nato (dove, come), è cresciuto a... ecc...
Può anche collegarsi con il Battesimo, che è l'inizio della vita cristiana. (Per qualche idea a questo proposito si può vedere in questo blog l'esempio del Battesimo nel post intitolato "Il MemoCAT!").

2.9 Allestimento della mostra per i genitori

Tutti i laboratori
(Obiettivi specifici: sviluppare le capacità progettuali e la creatività; potenziare la manualità; creare momenti allegri e divertenti tra i bambini e le loro famiglie; potenziare le relazioni all'interno delle famiglie e tra di esse.)

Attività n. 13 (a scaletta)
*13. a) Allestiamo una mostra per i genitori. Ogni bambino avrà il proprio stand, dove appenderà e appoggerà il materiale che ha prodotto, senza il proprio nome, con le fotografie non visibili e il quaderno delle capacità chiuso. 
b) Invitiamo i bambini a scrivere, illustrare e consegnare l'invito per i genitori.
c) Insieme ai bambini prepariamo la festa (decorazioni, cibi dolci e salati, bevande...).
d) Quando i genitori saranno arrivati, verranno invitati a una specie di caccia al tesoro, anzi di caccia al figlio: dovranno cioè passare da uno stand all'altro cercando il proprio figliolo. Sembra facile, ma non sempre  lo è: ombre, impronte, forme, ritratti a volte non danno informazioni chiare. Saranno accompagnati dai bambini, i quali non potranno suggerire (qualcuno però lo farà e noi fingeremo di non sentire). Risate e buonumore assicurati.
e) Al termine dell'attività, quando cioè tutti i genitori avranno riconosciuto i lavori dei figli, daremo inizio alla festa con rinfresco, durante la quale i bambini canteranno la canzone imparata nel corso dell'itinerario. 

2.10 Riflessione metacognitiva finale sulle acquisizioni e sulle procedure

Tutti i laboratori
(Obiettivi specifici: fissare l'apprendimento relativo ai contenuti del percorso; potenziare le abilità mnemoniche a breve e lungo termine e le capacità di astrazione.)

Attività nn. 14, 14a e 14b
14. Riordiniamo il materiale prodotto da portare a casa chiedendoci che cosa abbiamo fatto e che cosa abbiamo imparato.
14a Inseriamo le risposte in una tabella che daremo ai bambini.

LA STORIA DI ELIO

NOI ABBIAMO FATTO

NOI ABBIAMO SCOPERTO

ELIO VEDE LA SUA OMBRA, 
VEDE LA SUA IMPRONTA NEL FANGO E 
LA SUA IMMAGINE RIFLESSA NELL’ACQUA. 
NELLA FORESTA IMPARA A USARE I SENSI. 
SI MUOVE NELLA FORESTA E NELLA SAVANA.
DAVANTI AL LAGO SI RILASSA.
GIOCHI CON LA NOSTRA OMBRA. 
CONTORNO DEL NOSTRO CORPO. 
PROFILO OMBRA. 
IMPRONTA DEI PIEDI E DELLE MANI. 
IMPRONTE DIGITALI . 
AUTO RITRATTO ALLO SPECCHIO. 
SELFIE. 
ESPLORAZIONI DEL BOSCO PER RACCOLTA DI LUCI, COLORI, RUMORI, ODORI, ASSAGGI E SENSAZIONI TATTILI.
GIOCHI A OCCHI BENDATI. 
TOMBOLA SONORA. 
GIOCO “SEGUI IL MAESTRO DEI GORILLA".
ESERCIZI DI RILASSAMENTO.
IMPRONTA VOCALE.
SCOPERTA DEL RITMO DEL CUORE.
GIOCHI CON LA VOCE.
CANTO.
...IL NOSTRO CORPO CON TUTTE LE SUE PARTI:
E’ MOLTO BELLO E PUO’ FARE TANTE COSE.
OGNUNO DI NOI E' UNICO E IRRIPETIBILE.

ELIO È TRISTE, ARRABBIATO, IMPAURITO, FELICE.

GIOCHI CON LE PALETTE DELLE EMOZIONI.


LE SITUAZIONI CHE CI FANNO SENTIRE TRISTI, ARRABBIATI, IMPAURITI O FELICI.
CHE COSA CI SUCCEDE QUANDO VIVIAMO QUESTE EMOZIONI.. 
CHE COSA POSSIAMO FARE.
ELIO SI CHIEDE CHI È LUI E POI LO SCOPRE.

CARTA D’IDENTITÀ.  

I NOSTRI DATI ANAGRAFICI.

ELIO IMPARA TANTE COSE.

QUADERNO DELLE CAPACITÀ.   
SCALETTA DI DESSÌ.
LE NOSTRE CAPACITÀ E INCAPACITÀ. 
I DESIDERI, I SOGNI, GLI INCUBI, LE PREFERENZE... 
NOI SAPPIAMO FARE TANTE COSE E POSSIAMO SEMPRE MIGLIORARE.

ELIO RIEMPIE IL SACCHETTINO DELLA MEMORIA.

SACCHETTINO DELLA MEMORIA.
GIOCHI DI RELAZIONE. 
DISEGNO DELLA FAMIGLIA E PRESENTAZIONE AI COMPAGNI.
PRIMA COLAZIONE ALL’APERTO CON LE NOSTRE FAMIGLIE.
ESPLORAZIONI NELLA COMUNITÀ SCOLASTICA E GIOCHI CON TUTTA LA SCUOLA.
INCONTRI CON I GRUPPI CHE FREQUENTIAMO.
TUTTI NOI ABBIAMO DELLE BELLE QUALITA' E CAPACITA'.
PER OGNUNO DI NOI SONO MOLTO IMPORTANTI I COMPAGNI E GLI AMICI. 
NOI TUTTI SIAMO UGUALI E ANCHE DIVERSI: QUESTO E' MOLTO BELLO. 
E' BELLO ASCOLTARE, COMUNICARE, AIUTARE, ANDARE D'ACCORDO, GIOCARE INSIEME, PERDONARE I COMPAGNI.
LA NOSTRA FAMIGLIA E I GRUPPI CHE FREQUENTIAMO SONO IMPORTANTI, PERCHE' CI FANNO STARE BENE E CI DANNO SICUREZZA..

  

ELIO HA UNA STORIA, CHE INCOMINCIA CON LA SUA NASCITA, CONTINUA FINO A QUANDO RITROVA IL SUO BRANCO E CONTINUERA' NEL FUTURO

RACCOLTA E CLASSIFICAZIONE DEI DOCUMENTI DELLA NOSTRA VITA. 
ALLESTIMENTO DEL MUSEO DELLE STORIE PERSONALI.
RACCONTO SCRITTO DELLA NOSTRA VITA. CARTELLONE.
QUANDO E DOVE SIAMO NATI, COME SIAMO CRESCIUTI E TANTE ALTRE NOTIZIE.



14b. Assemblando tutto il materiale prodotto, costruiamo il libro del sé, che resterà come ricordo di questo percorso.
14c. Concludiamo con una domanda e una risposta: "Che cosa c'è nel nostro sacchettino della memoria? Ci sono l'amore dei genitori e dei famigliari, la tenerezza degli amici, l'amicizia dei compagni, l'affetto e la stima della maestre, della catechista, dei don e degli allenatori, l'appartenenza alla scuola, ai gruppi sportivi e alla città ... Come Elio possiamo essere contenti!"

Ecco la stessa tabella di metacognizione compilata con i bambini dall'insegnante di religione.

CHE COSA ABBIAMO FATTO

CHE COSA ABBIAMO IMPARATO

GIOCHI CON L'OMBRA. 
CONTORNO DEL  CORPO. 
PROFILO OMBRA. 
IMPRONTE DEI PIEDI E  DELLE MANI. 
IMPRONTE DIGITALI . 
AUTO RITRATTI . 
SELFIE. 
ESPLORAZIONI NEL BOSCO PER RACCOGLIERE LUCI, COLORI, RUMORI, ODORI, ASSAGGI E SENSAZIONI TATTILI.
GIOCHI A OCCHI BENDATI. 
TOMBOLA SONORA. 
GIOCO “SEGUI IL MAESTRO DEI GORILLA".
ESERCIZI DI RILASSAMENTO.
RILEVAZIONE DELL'IMPRONTA VOCALE.
GIOCHI CON LA VOCE.
CANTO.
SCOPERTA DEL RITMO DEL CUORE E DELLE PULSAZIONI.

LA BIBBIA, CIOE' IL LIBRO SACRO DEGLI EBREI E DEI CRISTIANI, RACCONTA CHE DIO HA CREATO GLI UOMINI E LE DONNE CON UN CORPO E UN'ANIMA: PER QUESTO  IL CORPO UMANO E' BELLO E PUO' FARE TANTISSIME COSE BELLE.

GIOCHI CON LE PALETTE DELLE EMOZIONI. 
QUADERNO DELLE CAPACITÀ.   
GIOCHI DI RELAZIONE. 
SCALETTA DI DESSÌ.   
CARTA D’IDENTITÀ.

 

LA BIBBIA AFFERMA CHE DIO HA CREATO L’UOMO E LA DONNA A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA: PER QUESTO ESSI SONO CAPACI DI COMPRENDERE E DI AMARE.
DIO CREDE NELL’UOMO, HA FIDUCIA IN LUI.
DIO DICE CHE OGNI UOMO È UNA PERSONA UGUALE ALLE ALTRE NELLA DIGNITÀ.

SACCHETTINO DELLA MEMORIA.

I CRISTIANI CREDONO CHE DIO AMA GLI UOMINI E CHE PER LUI TUTTI GLI ESSERI UMANI SONO PREZIOSI: DA DIO ESSI IMPARANO A SCORGERE LE COSE BELLE NEGLI ALTRI E IN SE STESSI.

DISEGNO DELLA FAMIGLIA E PRESENTAZIONE AI COMPAGNI. PRIMA COLAZIONE ALL’APERTO CON LE FAMIGLIE.
ESPLORAZIONE DELLA COMUNITÀ SCOLASTICA E GIOCHI CON TUTTA LA SCUOLA.
INCONTRI CON I GRUPPI PARROCCHIALI E ALCUNI LORO ESPONENTI.
DIO E' PADRE DI TUTTI GLI UOMINI E VUOLE CHE ESSI SI AMINO COME FRATELLI: QUESTO E' CIO' CHE DICE GESU' CRISTO NEL VANGELO.
I CRISTIANI FANNO PARTE DELLA CHIESA, UNA GRANDE FAMIGLIA CHE LI RIUNISCE TUTTI, NELLA QUALE SI AMANO E SI AIUTANO, SEGUENDO GESÙ CRISTO E IMITANDOLO. LA CHIESA È GRANDE E DIFFUSA IN TUTTO IL MONDO; SI DIVIDE IN CHIESE PIÙ PICCOLE, CHE SI CHIAMANO PARROCCHIE. IN UNA PARROCCHIA CI SONO TANTE PERSONE CON DEI RUOLI DIVERSI: CI SONO I PRETI, I MINISTRANTI, I CANTORI, I CATECHISTI E ALTRI.
RACCOLTA E CLASSIFICAZIONE DEI DOCUMENTI DELLA NOSTRA STORIA PERSONALE.
RACCONTO SCRITTO DELLA STORIA DELLA NOSTRA VITA.
RICOSTRUZIONE SINTETICA DELLA STORIA DI GESU'.

ANCHE GESÙ HA AVUTO UNA STORIA, PERCHÈ SI È FATTO UOMO: È NATO A BETLEMME, È CRESCIUTO A NAZARET, HA PERCORSO LA PALESTINA ANNUNCIANDO IL REGNO E PARLANDO DI DIO PADRE, È STATO CROCIFISSO, È RISORTO 
I CRISTIANI RICEVONO IL BATTESIMO E DA QUEL MOMENTO INCOMINCIA LA LORO STORIA CON GESÙ.


LA PRESENTAZIONE DEL PERCORSO E' TERMINATA: NON MI RESTA CHE DIRVI BUON LAVORO CARISSIMI COLLEGHI!

Mariarosa Tettamanti

Immagine di copertina tratta da Sguardi di Camilla Giardini. Segui