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L'alternativa - 8* Puntata - Il viaggio

L'alternativa (Racconto a puntate - Ottava puntata)

8

Il viaggio

Un giorno arrivò, in parte annunciata, la notizia che a Giuseppe e Pietro Salvadores era stato conferito il premio Nobel per la ricerca medica. Mariam, il marito e il figlio si riunirono nel laboratorio per parlarne. Non si nascondevano l’importanza dell’avvenimento, ma erano tentati di rispondere con un bel “grazie” e declinare l’invito, come avevano fatto altre volte con premi meno importanti. Sulla vecchia Terra erano ormai diventate decine le leggende su questi due misteriosi Salvadores, che arrivavano puntualmente a pubblicare i risultati di importanti ricerche, ma poi non ritiravano mai personalmente i premi. Una rivista aveva perfino avanzato l’ipotesi che si trattasse di due frati cistercensi costretti a non presentarsi dalla regola del proprio ordine. Un giornale aveva ipotizzato l’esistenza di due alieni, mandati in incognito ad aiutare i poveri terrestri e qualcun altro parlava di due carcerati ravveduti che non volevano farsi riconoscere perché si vergognavano del loro passato. Mariam e Josef avevano riso a crepapelle, ringraziando la clausola del contratto che obbligava i contraenti a non svelare per nessun motivo la loro vera identità e il nome del luogo in cui essi vivevano: la tranquillità della famiglia era troppo importante.
Tuttavia questa volta l’avvenimento imponeva qualche riflessione. Era giusto negare ai ragazzi, ormai grandi, la possibilità di visitare il vecchio mondo e gettare un’occhiata al di là delle ali di Micael? Non era forse giunto il momento di misurarsi con altre persone e con realtà diverse, fuori dalla piccola cerchia dorata di Lumuro? Discussero a lungo e poi decisero di comune accordo che sarebbero andati a ritirare il premio tutti insieme, compreso Lazàr.
Prepararono il viaggio nei minimi dettagli e poi partirono con il loro piccolo aereo, in una mattina limpidissima, mentre le luci rossastre dell’alba inzuppavano il cielo e la terra, lasciando spazi azzurri, attraverso i quali di lì a poco si sarebbe annunciato il sole. Lazàr era insonnolito e disorientato, Meg non finiva più di fare domande, Miriam, come sempre pensosa, era carica di aspettative e i più grandi non parlavano, presi com’erano a ad osservare le manovre di Josef e di Pierre, che pilotavano l’aereo.
“Papà, sul continente ci sono le Olimpiadi e la Paralimpiadi. Pensi che potremmo iscriverci e rappresentare un Paese africano?” chiese Andrea. “Già fatto” rispose Mariam “rappresenterete il Sudan”. Josef sogghignava soddisfatto: “Se volete, il vecchio mondo è vostro… ad una condizione però: che vi divertiate come matti”. “Come fa a divertirsi come un matto uno che non è matto?” la logica neonata di Meg incominciava ad annunciarsi sul visetto intelligente. “Hai ragione Meg. Basterà che vi divertiate come ragazzi normali, ma saggi. Va bene così?” “No, perché io non potrò giocare e allora come faccio a divertirmi?” “Noi due ci divertiremo guardando. Vedrai che sarà bello”. Mariam si appisolò e quando si svegliò, vide che Meg stava insegnando a Lazàr i nomi dei sette nani, con scarso successo ovviamente. “Vedi Lazàr” diceva “i nani sono sette come noi. Tu sei Cucciolo, io sono Mammolo, Pierre è Dotto… mamma chi è Eolo?” “Credo che sia John”. “E Brontolo?” “Non lo so, non ho figli brontoloni”. “Io sono Brontolo” disse Andrea. “E io Pisolo” gli fece eco Miriam stiracchiandosi. “Allora James è Gongolo!” gridò Meg. “Appropriatissimo, perfetto!” esultò James, mentre finalmente dava il cambio a Josef. “La mamma è Biancaneve e il papà è il Principe Azzurro”. Meg parlava nuovamente con Lazàr, illudendosi che capisse.
Andrea diede il cambio a Pierre. “Sulla vecchia Terra useremo i nostri nomi in italiano?” chiese Miriam. “Direi di no” rispose Mariam e a bassa voce pronunciò lentamente i nomi dei figli nella lingua più musicale del mondo: “Pietro, Andrea, Giacomo, Giovanni, Maria, Maria Maddalena, Lazzaro…”. “Gesù, i suoi amici più cari” aggiunse e pensò con commozione al momento in cui il Figlio di Dio le aveva dato il suo nuovo nome: “Ti chiamerai Mariam, come mia mamma”.

Autrice Ignota

Immagine di copertina tratta da Children, parents and nannies, childcare illustrations, di Anastasiia AsiOsi.


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Nota 
Questo racconto è completamente inventato. Qualsiasi riferimento a persone o situazioni è puramente casuale. Grazie!!!!