Passa ai contenuti principali

L'alternativa - 2* Puntata - Meg


L'alternativa (racconto a puntate - seconda puntata)

2. Meg

Due calci al pallone e tutti tornarono ai loro doveri: Joseph e Pierre al laboratorio di ricerca, James e Andrea all’Università, John in seminario, Miriam al liceo. La ali color dell’acqua di Micael si richiusero per lasciarli passare e poi si riaprirono di nuovo.
A casa rimasero Meg e Lazàr. Il piccolo si addormentò quasi subito e Meg giocò con Leo, uscito dal parco per lei. Era sempre uno spettacolo vedere le grosse zampe del leone insinuarsi sotto il corpicino della bambina, per aiutarla a fare le capriole, e lasciare che la piccola si aggrappasse alla criniera con le manine e gli coprisse gli occhi nell’antico gioco del “Chi è?”. Anche Rafael, mentre sparecchiava, sorrideva leggermente, fermandosi qualche secondo a guardare, e Mariam era pronta a scommettere che anche l’austero Micael facesse la stessa cosa.
Alle 14.00 in punto il grosso leone si accucciava e Meg si sedeva sul suo dorso forte, per farsi portare al tavolino sotto i cedri, dove incominciavano le lezioni. Mariam non aveva perso il gusto dell’insegnamento e tutti i suoi figli avevano imparato da lei a leggere e scrivere. Meg, come i suoi fratelli, a 3 anni leggeva correntemente e ora che ne aveva 4 stava affrontando con la mamma Il piccolo principe. “Perché la volpe ora amerà di più il colore del grano?” chiese Mariam alla piccola. “Perché assomiglia al colore dei capelli del piccolo principe”. Meg era pensosa: “Anche i capelli di Andrea hanno il colore del grano, ma sono un po’ più scuri”. Prese il quaderno e incominciò a scrivere in corsivo, con qualche fatica: -I capelli di Andrea assomigliano al grano e anche quelli di John i capelli di Miriam sono lunghi e brillano come i raggi del sole i capelli del papà sembrano la sabbia quando è asciutta i capelli di James sono molto neri come la notte anche i capelli di Pierre sono scuri ma non proprio neri non so che cosa sembrano però i suoi occhi sono come le foglie quando la pioggia le ha lavate i capelli della mia mamma sono i più belli perché assomigliano quasi alla criniera di Leo. Mariam, sorridendo per la prevista mancanza di Lazàr nell’elenco dei fratelli, non poté fare a meno di accarezzarsi la zazzera bionda, che, pensato per inciso, le piaceva moltissimo.
“Ecco mamma” esclamò Mag dopo una breve pausa: “Ora so che il grano, il sole, la sabbia asciutta, il buio della notte, le foglie lavate dalla pioggia e la criniera di Leo sono le cose più bellissime che ci sono al mondo”. “E io so che i capelli della mia bambina hanno il colore dell’oro e sono i più belli di tutti… Ma adesso che cosa ne dici di mettere qualche punto fermo nel tuo scritto?” e un attimo dopo le due teste erano chine sulla pagina del quaderno.
Quando ebbero finito, dopo la meravigliosa merenda di Rafael, uscirono per andare sulla spiaggia a guardare il mare. “Facciamo il gioco dei colori” propose Mariam “Vediamo chi di noi due vede più colori nell’acqua”. “Io vedo il viola in fondo e poi il blu e l’azzurro, il verdino e il bianco. Ho vinto io!” esultò la bambina. “Già, ma io vedo anche l’indaco” disse la mamma “però… sì, hai vinto tu, perché ne hai visti di più.”
Intanto stavano arrivando gli altri, con i costumi da bagno svolazzanti come bandiere. Lazàr era in braccio a Pierre. Mariam e Joseph, dopo aver guardato per un po’ Lazàr e Mag che nuotavano come pesciolini, si allontanarono da soli. Appena fuori dalla vista dei ragazzi, si tuffarono e misero la testa sott’acqua. Giocarono come due bambini, forse come i bambini che non erano mai stati. Indossarono pinne e maschere e sprofondarono nel mare. Il sole si scioglieva tra le nuvole e si dava da fare per dipingerle di viola, ma poi i raggi toccavano le onde e tutto prendeva il colore dell’oro: era arrivato il momento degli abbracci e delle carezze. I due si fermarono a lungo sulla sabbia calda e tornarono dai figli soltanto quando scesero le ombre del crepuscolo, che abbracciarono la terra con tale violenza da renderla subito scura. In Africa il buio viene presto: non è permesso indugiare. In salotto la tavola era apparecchiata e dalla cucina veniva il profumo invitante del pesce arrostito.
Preghiera, cena, compieta, rosario e poi ognuno nella propria camera. Mariam si fermò un attimo a guardare attraverso i vetri della porta d’entrata: il buio era totale e Micael aveva ormai circondato completamente la casa con le ali, la cui trasparenza era visibile anche nell’ombra. Si sentì consolata e guardò il suo viso bellissimo: era rivolto verso l’alto e sarebbe rimasto così per tutta la notte. Provò una fitta di nostalgia per l'Uomo che l’angelo stava vedendo.

Autrice Ignota

Immagine di copertina tratta da Children, parents and nannies, childcare illustrations, di Anastasiia AsiOsi.


Vai alla terza puntata:
Una vita alternativa - 3* Puntata - Andrea

Torna alla puntata precedente:

Qui trovi tutte le puntate:

Nota 
Questo racconto è completamente inventato. Qualsiasi riferimento a persone o situazioni è puramente casuale. Grazie!!!!