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Ma io l'amo! (podcast e testo scritto)


Giuseppe e la giustizia, Giuseppe e l'amore. Un ritratto un po' inedito dello sposo di Maria. Nel post si trovano il testo scritto, il podcast di Elikya (iniziativa dei missionari comboniani) e due illustrazioni di Virna Paghini, di cui una da colorare. 
Per ascoltare dal podcast, cliccare sul cerchietto giallo con la freccina bianca al centro.

Ascolta "Elikya, la speranza del Vangelo senza confini, Mariarosa Tettamanti, formatrice, Milano, 18 Dicembre" su Spreaker.

Dal Vangelo secondo Matteo, primo capitolo, versetti da 18 a 24

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:
a lui sarà dato il nome di Emmanuele,
che significa Dio con noi.
Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

Carta d'identità di Giuseppe 

Un giovane ama una ragazza, con lei si fidanza e progetta una famiglia. Il giovane non ha occhi che per lei, il centro della sua vita. Poi però quest’uomo si accorge che la sua ragazza è incinta e sa di non essere lui il padre del bambino.
È questa la storia di Giuseppe, il fidanzato di Maria. Proviamo a tracciare una specie di carta d’identità di quest’uomo, di Giuseppe? Proviamo!
L’età. Non si sa, ma possiamo immaginarla: siccome a quei tempi gli uomini si sposavano press'a poco tra i 16 e i 20 anni e le donne tra i 12 e i 14, o al massimo 16, si può supporre che questa fosse l’età dei due fidanzati: tra i 16 e i 20 Giuseppe, tra i 12 e i 16 Maria. Giovanissimi per i nostri canoni.
Il luogo. Siamo a Nazareth, lo sappiamo, ma Giuseppe è originario di Betlemme, del sud rispetto alla Galilea: è un immigrato, diremmo oggi.
Il mestiere. Siamo abituati a dire che Giuseppe era un falegname, ma in realtà, date le usanze di quei tempi, sarebbe più esatto dire che era un carpentiere, cioè un artigiano il quale, oltre ad essere falegname, era anche muratore e fabbro. Il carpentiere, dice Gauthier, era l’uomo del legno, del ferro e della pietra. E si trattava tutto sommato di un buon lavoro: un carpentiere era solitamente meno povero di un pastore o di un contadino alle dipendenze.
Quali erano i progetti di Giuseppe? Sicuramente sposare Mariamna (o Mariàm… Maria è il nome grecizzato della Madonna) e avere dei figli.
Ma aveva anche un sogno Giuseppe? Direi di sì. Tutti gli Israeliti sognavano di vedere il Messia e lui, in quanto discendente di Davide e originario di Betlemme, era inserito proprio nella linea dinastica del Messia e aveva le carte in regola per esserne il papà. Quindi possiamo supporre che questo fosse anche il suo desiderio, il suo sogno.

L'evento che travolge

Ma ecco arrivare l’evento travolgente, che ribalta la sua vita: è l’inspiegabile gravidanza di Maria, della quale lui non è responsabile. E allora che cosa può fare Giuseppe? Matteo dice: “Pensa di ripudiarla nel segreto”. Che cosa vuol dire? Non dimentichiamo che presso gli Ebrei il fidanzamento aveva lo stesso valore giuridico del matrimonio: di conseguenza l’infedeltà della fidanzata era considerata adulterio e comportava il ripudio o addirittura la lapidazione.
Allora noi possiamo pensarla come san Giustino, il quale dice che Giuseppe si comportò secondo giustizia, perché da una parte osservò la legge, che obbligava il marito a sciogliere il matrimonio in caso di adulterio, dall’altra, ripudiando Maria segretamente, evitò di diffamarla pubblicamente. È un po’ l’ideale greco della saggezza: andare oltre la lettera della legge, coniugando obbedienza e generosità. Oppure possiamo pensarla come San Gerolamo, il quale dice che Giuseppe non poteva dubitare della condotta di Maria e allora nascose nel segreto un mistero che non capiva.

E se il motivo fosse un altro? 

Va be’, è sicuramente così, però io non riesco a non pensare: e se fosse stato innanzitutto l’amore a convincere Giuseppe a non esporre la sua fidanzata al giudizio? “Dovrei ripudiarla pubblicamente, ma io l’amo… l’amo troppo e continuo ad amarla nonostante tutto. Sono ancora innamorato di lei”. In questo caso, la giustizia coinciderebbe con l’amore, che trascina con sé il perdono. Be’ questa è certo un’interpretazione molto "terrosa", fatta di terra, di fatica, di lacrime, di relazioni credute perfettibili… e questo mi sembra molto umano, ma a ben pensarci mi sembra anche molto divino. Che cosa ne dite?

E arriva il sogno

E che cosa succede allora? Arriva il sogno, cioè l’ispirazione divina, secondo molti studiosi: “Quello che è generato in lei viene dallo Spirito Santo”. Guardate con quale delicatezza è annunciato il mistero, quasi con pudore, senza chiacchiere: sono cose di Dio, è meglio stare in silenzio.
E Giuseppe capisce che può continuare ad amare Maria, la sua Maria, anzi l’amerà di più ora che sa. E Giuseppe capisce c’è bisogno anche di lui, nello straordinario progetto di Dio: Gesù ha bisogno di un papà terreno, che sia discendente di Davide, e quel papà sarà lui.
E poi la profezia: “La vergine concepirà e partorirà un figlio, che sarà chiamato Emmanuele, il Dio con noi”. “Gesù, il Dio che salva, è qui con me, è con Maria, è con noi. Lo cresceremo insieme” pensa Giuseppe, sorpreso ma convinto.
E Giuseppe capisce di poter condividere la paternità di Gesù con Adonai e che Gesù discenderà sì da Davide, ma attraverso la linea dell’elezione, non attraverso la linea del sangue. Giuseppe questo capisce e questo accetta.
        


                               
Chiesa di Sant'Andrea a Spello. "Giuseppe accetta la divina maternità di Maria", particolare. Affresco attribuito al pittore rinascimentale Dono Doni (1505 - 1575). L'espressione intensa e l'abbraccio forte di Giuseppe, ma specialmente l'abbandono confidente di Maria, mostrano, non solo la percezione del Mistero, ma soprattutto la profondità dell'amore che unisce i due fidanzati. 

Ma alla fine che cosa ha fatto Dio?

Ma alla fine che cos’ha fatto Dio con Giuseppe? Credo che questa sia davvero la cosa importante da capire. Dio ha raccolto le attese di Giuseppe, però le ha condotte a un compimento impensato, le ha travolte e trasformate con la sua creatività, le ha rese scintillanti di Grazia. Giuseppe voleva sposare Maria e questo l’ha potuto fare, anche se non è stato per lei uno sposo secondo la carne; voleva avere dei figli e ha avuto un figlio… e quale Figlio! Aspirava a generare il Messia ed è diventato il papà terreno del Messia.

Un anello nella catena

Insomma, abbandonando i suoi desideri a Dio, Giuseppe è potuto diventare un anello fondamentale in quella catena attraverso la quale la salvezza è arrivata fino a noi. Un anello più importante dello stesso re Davide.

Ma ci pensiamo qualche volta che anche noi siamo anelli in questa catena che porta nel mondo la salvezza? Questo vuol dire essere missionari: degli anelli in una catena. Una catena che si spezza soltanto se pretendiamo di essere noi a dare compimento ai nostri desideri. Questo è il mio auguro per i giorni che precedono il Natale, per voi e per me: fidiamoci della scintillante Grazia di Dio.

N.B. Questo commento è stato chiesto all'autrice dalle suore Comboniane, nell'ambito del progetto "Elikya, la speranza del Vangelo senza confini", iniziativa bellissima, che presenta quotidianamente la Parola di Dio, orientando e dando colori nuovi e liberi alle nostre giornate, spesso intrise di fatica e di sofferenza, ma anche abitate dalla gioia di sapersi amati da un Dio che è Padre.

Mariarosa Tettamanti

Immagine di copertina di Virna Paghini