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Mancava solo l'abbraccio (podcast e testo scritto)

Riflessione ignorante e provocatoria sulla posizione delle donne nella Chiesa. A partire dal Vangelo. Nel post il testo scritto, il podcast di Elikya (iniziativa dei missionari comboniani) e un'illustrazioni di Virna Paghini per i vostri bambini.

Ascolta "Elikya, la speranza del Vangelo senza confini - Mariarosa Tettamanti, formatrice diocesana di Milano - 19 aprile 2022" su Spreaker.

Dal Vangelo secondo Giovanni, capitolo 20, versetti da 11 a 18

Maria invece stava all'esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo».
Gesù le disse: «Maria!». Essa si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: “Maestro!”. Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Una chiamata diversa

Mi viene spontaneo accostare questo racconto alla chiamata degli apostoli, una narrazione che ha il sigillo della solennità: Gesù è sul monte, convoca, sceglie, investe… E non chiama nessuna donna. Ora, il Signore rispetta le differenze di genere, non ha problemi a rompere la mentalità del suo tempo quando lo ritiene necessario, ha pregato tutta la notte prima della sua scelta e se avesse voluto una donna l’avrebbe chiamata. Evidentemente quella chiamata non riguarda noi donne, se non indirettamente. A noi piace invece questa chiamata, la chiamata della Maddalena, la chiamata dell’intimità.

La morte e le donne

È da poco successa la tragedia peggiore che possa capitare a un essere umano: la morte di una persona amata. Nient’altro lacera e strappa l’anima e la carne come questa esperienza. E nient’altro chiama, interpella, tiene in ostaggio il cuore come sa imprigionarti una tomba. Perché tu, donna, sei dentro lì, nel sepolcro, con il tuo amato e non puoi essere in nessun altro luogo. Ecco perché Maria è lì e piange. Lei è tutte noi, sorelle, anche noi saremmo lì con lei, proprio come siamo state sotto la croce nel momento della fine.
La morte non respinge le donne che amano, anzi le attira; quando una persona sta morendo desidera stringere una mano femminile che le parli il linguaggio della madre, che l’aiuti a compiere la parabola della vita ritornando al grembo, anche se questa volta si tratta del grembo di Dio. Le donne non fuggono la morte e non desiderano allontanarsi dalle tombe.

Mancava solo l'abbraccio... 

Anche Gesù sa stare dentro la fine ed è capace di contemplare il pianto. E così Egli incontra la sua amica proprio lì, dove sgorgano le lacrime: è lì che la chiama e lo fa con la voce dell’intimità. “Maria!”
Un nome solo per una donna sola. “Rabbunì!”. È detto tutto, manca solo l’abbraccio. E invece no, manca anche il mandato, che arriva subito dopo: “Va’ dai miei fratelli e di’ loro…"
Non ha dell’incredibile questa storia? In un tempo e in una società in cui si riteneva che una donna valesse incommensurabilmente meno di un uomo, Gesù Cristo, il risorto, affida il segreto più importante, il fondamento vero della Chiesa, il kerigma, l’annuncio senza del quale la fede di ogni tempo sarebbe vuota…
Scusate, fermiamoci un attimo, bisogna che capiamo veramente bene... Il nostro fondatore affida la sua parola più importante a una donna. Lo ripeto, permettetemi di ripeterlo: a una donna.
“Io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro”, che è come dire: “Io sono risorto”: “Vai a dirlo Maria, vai a dire a questi spaventati discepoli che mi hanno guardato da lontano mentre morivo, a questi increduli che non sanno vegliare una tomba, a questi amici che amo fino al punto di non ritorno segnato dalla morte, vai a dire che sono risorto”.

Si fida bene il Signore!

Si fida bene il Signore: e se la Maddalena si fermasse a chiacchierare con le amiche? Se non resistesse a qualche bel pettegolezzo di quelli succosi che piacciono alle donne? Se, oca com'è, si dimenticasse? Se avesse i piatti da lavare o la spesa da fare? Ecco appunto, non sarebbe meglio lasciarle i piatti e la spesa, o il fuso, o il telaio, o il letto … non sarebbe meglio dirle di pulire la canonica e preparare le frittelle per la festa del paese? Dopo tutto una donna o è figlia, o è moglie, o è madre, o è sorella, altrimenti che cos’è?"

Gesù sorride

“È Maria di Magdala, signori” dice Gesù “prima ancora di essere la mia amica, lei è Maria.” Siamo noi: la Nadia, l’Antonella, la Marina, la Sara, la Michela, l’Anna, la Giulia, l’Enrica, la Giovanna, la Luigina, la Debora...
“E io mi fido tanto di loro" dice Gesù: "da farne le apostole dei miei apostoli.” E alla Maddalena dolcemente comanda: “Aspetta ad abbracciarmi cara, prima devi fare una cosa più importante”. Ma la Maddalena non era più brava negli abbracci, come tutte le donne?
Fratelli maschi, sentite l’allegra ironia e la finezza umana di Gesù in questa scelta? Lo vedete sorridere?

Gesù compie delle scelte e aspetta che lo imitiamo

A questo punto ci si aspetterebbe nella Chiesa la presenza di due strade parallele, una al maschile e una al femminile, certo, ma entrambe con la stessa dignità e con le stesse possibilità decisionali a tutti i livelli. (Tra parentesi, la borsa resti pure agli uomini, le donne sanno fare le economie…). Ecco perché soffro quando vedo ad esempio catechiste brave e preparate, completamente prive di ogni autonomia: “Ora… zitta, dobbiamo vedere noi” si sentono dire.
Ma Gesù non ha detto alla Maddalena: “Guarda cara, tu diglielo che io sono risorto, ma poi vedranno loro, decideranno loro”. No, non ha detto così. No.
In effetti qualche volta Gesù ha detto chiaramente "Fate questo in memoria di me" e "Ciò che ho fatto io fatelo anche voi", ma di solito il suo stile è un altro: compie delle scelte e aspetta che lo imitiamo. Questa volta mi sembra che stia aspettando da più di 2000 anni. Grazie!

N.B. Questo commento è stato chiesto all'autrice dalle suore Comboniane, nell'ambito del progetto "Elikya, la speranza del Vangelo senza confini", iniziativa bellissima, che presenta quotidianamente la Parola di Dio, orientando e dando colori nuovi e liberi alle nostre giornate, spesso intrise di fatica e di sofferenza, ma anche abitate dalla gioia di sapersi amati da un Dio che è Padre.

Il commento è stato tratto da un articolo più lungo pubblicato in questo blog con il titolo La Chiesa e le donne.

Mariarosa Tettamanti


Immagine di copertina tratta da A girl from the park di Emilia Dziubak.