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Quello shampoo mal riuscito


Uno shampoo mal riuscito sul palcoscenico dell’Ariston, durante l’ultimo concorso canoro più famoso d’Italia, è stato innalzato alla gloria di persecuzione contro i cristiani. Sinceramente, fatico a capire perché.

Il fatto e il personaggio

Il signor Lauro De Marinis, nato a Verona 31 anni fa (età della ragione passata da un po’ quindi), diventato cantante con il nome di un ricco armatore napoletano (prendendo un cognome per nome o sperando in una ricca adozione? Mah!), al termine di una sua canzone, credo non particolarmente bella (ma in questo confesso la mia ignoranza: può essere che mi sbagli), si è versato dell’acqua sulla testa, penso per farsi uno shampoo in pubblico, ma poi, non essendoci il sapone, si è fermato lì. Subito si è scatenato un putiferio, perché qualcuno ha pensato che il signor De Marinis si sia auto-battezzato (De Marinis: questo sì è un cognome che mi piacerebbe, sa di nobiltà, peccato che il proprietario l’abbia così schifato)

Perché?

Auto- battezzato? Perché? Perché non chiedere il Battesimo come fanno tutti i convertiti e impegnarsi in un bellissimo percorso di catechesi pre-battesimale? 
O forse è già battezzato? Non lo so, perché in Internet si parla del suo peso (ma non va su e giù come il mio?), del segno zodiacale e persino dei tatuaggi, descritti minuziosamente, ma non si dice nulla della sua religione. Resta il fatto che, se il personaggio fosse già battezzato, si capirebbe ancora meno il suo gesto sul palcoscenico: il dileggio in questo caso andrebbe ai suoi genitori che hanno chiesto per lui il Battesimo, sbagliando clamorosamente, a quanto pare. Anche per questo io preferisco pensare a uno shampoo mal riuscito.

Ma il problema non è lui!

Però il problema non è lui: se uno, per far parlare di sé, ha bisogno di auto-battezzarsi, alla fin fine sono affari suoi… Noi possiamo dire soltanto "Poverino". Questi infatti sono mezzucci da attorucoli falliti e se davvero la gente si diverte a guardarli è dell’intelligenza della nostra gente e dei nostri giovani che dobbiamo preoccuparci, non certo di coloro che danno al gregge ciò che il gregge vuole. Sono scelte da finanza sporca: "Per riempire le mie tasche vuoi che mi degradi? Ok, io lo faccio".

Il problema siamo noi!

Il problema vero siamo noi cristiani, proprio noi, che ci mettiamo a raccogliere firme e parliamo di persecuzioni. Ma dove????
Noi siamo gli eredi di quelli che morirono nei circhi per la loro fede (e quelle sì erano persecuzioni), siamo i fratelli di coloro che ancora oggi vengono fatti saltare in aria nelle chiese il giorno di Natale… Davvero ci sentiamo toccati da queste piccolezze? 

“Sì, ma ci sono persone semplici che si sentono offese…” ma va? E perché non educare queste persone semplici con un discorsetto tipo questo? “Gentili signori, buone donne e uomini di fede che andate in chiesa, dovete sapere che questi cosiddetti artisti mettono in atto gesti assurdi, perché vogliono che noi ci arrabbiamo e facciamo baccano: se diamo retta alle loro stupidaggini, li aiutiamo a raggiungere quella popolarità che cercano proprio attraverso la nostra indignazione. Sapete che cosa succederà ora? Ve lo diciamo noi: l’anno prossimo arriverà un altro gesto che si presenterà come scandaloso e blasfemo, ma sarà solo stupido. E siccome bisognerà stupire di più, il gesto sarà ancora più stupido, in una escalation nutrita proprio dal nostro disappunto, che per loro sarà molto vantaggioso”.

“E ma c’è un odio contro i cristiani…”. No, signori, non scherziamo: noi cristiani siamo odiati quando lottiamo per la giustizia, contro le logiche del potere e della ricchezza sfrenata, come questa che regaliamo gratis ai cantantucoli e agli omini della TV, non quando un battezzato, che non si ricorda più di esserlo, si ribattezza in un teatro, cercando di sembrare scandaloso e riuscendo solo a sembrare ridicolo. 

"E ma noi dobbiamo difenderci": da che cosa? Ma ci siamo dimenticati che il nostro Dio non aprì bocca nemmeno per difendersi davanti a Pilato che lo mandava a morire?

"E ma allora perché queste cose non le fanno contro i musulmani ad esempio?" Domanda retorica: perché sarebbero condannati a morte e uccisi, ma è noto anche che noi non possiamo ammazzare nessuno, e quanto al rispetto per ogni religione, va certamente preteso, ma in ogni tempo, non a seguito di un'evidente e sciocca provocazione.

Una valanga di silenzio

Sotto una valanga di silenzio e di indifferenza meritano di essere seppelliti questi gesti senz'arte e davvero poco intelligenti: questa sì sarebbe una punizione per gli autori. Quest'anno abbiamo perso l'occasione: ricordiamoci l'anno prossimo! 
E comunque insisto: perché non  ragionare con la semplicità dei bambini? In fondo questo potrebbe essere davvero uno shampoo mal riuscito... il che assolverebbe il nostro Lauro con formula piena.

Mariarosa Tettamanti

Immagine di copertina tratta da Soffione doccia nero Pixabay