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La vite e i tralci in catechesi on line

Per una catechesi, on line a "vicinanza di famiglie".
Dedicato alle catechiste del quarto anno della catechesi IC.
(Terzo e quarto Tempo, prima Tappa, quarto anno del percorso Con Te! della diocesi di Milano)

Che cosa ha già scoperto il bambino prima di incominciare questo percorso? (Prerequisiti)

Dopo la riappropriazione mistagogica del sacramento della prima Comunione eucaristica recentemente ricevuta, attraverso l’esplorazione dell’incontro di Gesù con Nicodemo (pp. 4-7 del sussidio Con te! Cristiani, della diocesi di Milano, Centro ambrosiano, e pp. 33-34 della guida corrispondente), il ragazzo ha scoperto il dono dello Spirito Santo come forza divina che genera una vita nuova.

Dove vogliamo arrivare? (Obiettivo principale)

Vogliamo che il ragazzo, insieme alla sua famiglia, scopra la vita cristiana come vita nuova “in” Cristo: innestati in Lui diventiamo capaci di corrispondere al dono di comunione ricevuto da Dio Padre attraverso il Figlio e di capire il comandamento nuovo di Gesù, intendendo l’amore a partire da Lui, che ha dato la vita per noi. (Vedi guida Con te! Cristiani, della diocesi di Milano, Centro ambrosiano, p. 24)

Durata

Il percorso potrebbe stendersi su due o tre incontri, secondo l’ordine che segue:
prima, seconda e terza esperienza (primo incontro);
quarta e quinta esperienza (secondo incontro);
sesta e settima esperienza (terzo incontro).

Conduttori delle esperienze

Prima e seconda esperienza (merenda e video): la mamma;
terza esperienza (breve spiegazione): la catechista in videomessaggio;
quarta esperienza (frase tesoro): il papà (o la mamma se il papà non è disponibile);
quinta esperienza (preghiera): il ragazzo;
sesta esperienza (racconto e gioco): la catechista (un messaggio scritto + due vocali in whatsapp);
settima esperienza (gioco del conferenziere): il ragazzo.

Esperienze

Vissuto

Prima e seconda esperienza: una buona merenda e un video per imparare.
*Scriviamo una lettera per le mamme del nostro gruppo di catechesi: “Carissima mamma, oggi chiedo a te di aprire la catechesi: non preoccuparti, non si tratta di una cosa difficile, anzi vedrai che sarà una bellissima esperienza. Ecco come potrai procedere: 1) oggi o domani, quando andrai a fare la spesa, compera il grappolo d’uva più grande e più bello di tutto il supermercato; 2) trova un momento per riunire tutta la famiglia intorno a un tavolo, sul quale troneggerà il grappolo che hai acquistato; 3) invita tutti i tuoi famigliari a una bella merenda, durante la quale mangerete l’uva, piluccandone insieme gli acini.
*Quando avrete finito, dopo aver ricordato che l’uva è il frutto della vite, puoi mostrare il video di Consuelo e Massimo (due catechisti della diocesi di Milano) di cui ti allego il link. In questo modo i tuoi ragazzi capiranno bene che cos’è una vite e qual è il rapporto tra di essa, i tralci e i frutti.
Sono sicura, anzi sicurissima, carissima mamma, che farai una bellissima catechesi, ma ti prego di non andartene perché le esperienze continuano e c’è ancora bisogno della tua presenza… anche se proverei a lasciare qualche conduzione al papà. Grazie perché ogni giorno tu lavori splendidamente per rendere più unita e bella la tua famiglia… e quindi tutto il mondo e l’umanità. La catechista del tuo bambino/a

Parola di Dio

Terza e quarta esperienza: esplorazione del brano evangelico.
*Registriamo un video messaggio usando il sussidio a p. 12 e spiegando il contenuto ai bambini. Ricordiamoci di seguire i criteri che troviamo nel post intitolato "Catechesi in tempo di covid" presente in questo blog.
*Scriviamo una lettera per i papà: “Carissimi papà, ci sono cose molto importanti da fare nel corso di una settimana e so che il vostro tempo è prezioso e sempre insufficiente. Per un ragazzo però poter fare qualcosa insieme al babbo è fondamentale: con il papà s’impara meglio e ciò che si fa si fissa nella memoria per rendersi presente al momento opportuno anche dopo tanti anni. Per questo oggi ti chiedo di guidare la tua famiglia nell’esplorazione di una pagina del Vangelo. Puoi procedere in questo modo: prendi il Vangelo, aprilo a Giovanni, capitolo 15, versetti 1-17 (quello di Giovanni è l’ultimo dei quattro Vangeli, viene dopo Luca) e stampa una copia per ogni partecipante all’esperienza (in alternativa, puoi trovare e stampare da Internet lo stesso brano, prendendolo dalla Bibbia CEI); prepara anche una matita per ogni famigliare; invita la tua famiglia a sedersi sul divano del salotto (oppure intorno a un tavolo); dà a qualcuno l’incarico di leggere il testo a voce alta (oppure leggilo tu); dopo la lettura, distribuisci matite e testi, lascia 10 secondi di silenzio e poi invita ogni famigliare a rileggere il brano e a sottolineare la “frase tesoro”, cioè quelle parole che ognuno sente proprio rivolte a se stesso; chiedi ad ogni famigliare di leggere a voce alta la propria frase tesoro e poi parlatene un po’ insieme in libertà. Grazie papà, so che la vostra sarà un’ottima esperienza, che vi renderà tutti più sereni e più uniti. Io pregherò per questo. A presto! La catechista del tuo bambino/a”

Preghiera

Quinta esperienza: preghiamo insieme.
*Prepariamo un messaggio vocale per i bambini: “Carissimi bambini e bambine, adesso tocca a voi. Siamo arrivati alla preghiera, il momento culminante della nostra catechesi. Vi invito a prendere il sussidio a p. 13 e andare alla seconda proposta, quella intitolata “Prego”. Avete ascoltato la spiegazione del brano del Vangelo sulla vite e i tralci e avete trovato la vostra frase tesoro: ora siete pronti a scrivere una preghiera, che vi permetta di rispondere a Gesù e dialogare in amicizia con lui, a partire da ciò che avete ascoltato. Pensateci bene e poi scrivete la preghiera. Quando avrete finito, ascoltate il prossimo messaggio vocale".
*Registriamo un secondo messaggio vocale: "Successivamente costruirete un bel momento da vivere con i vostri famigliari. Dopo aver posto nell’angolo della preghiera il Vangelo aperto alla pagina della parabola della vite e i tralci (Gv 15,1-11)  e dopo aver tenuto a portata di mano il libro della catechesi aperto a p. 13, potreste procedere in questo modo: 1) segno della croce; 2) lettura della preghiera che avete scritto; 3) recita del “Padre nostro” dandovi la mano; 4) lettura lenta dei frutti di vita proposti in fondo a p. 13, in modo che ognuno possa scegliere il proprio, promettendolo a Gesù; 4) benedizione dei genitori sulla fronte; 5) abbraccio. 
Una raccomandazione: se volete che l’incontro di preghiera sia bello dovete leggere prima i testi, in modo che dopo non facciate troppo fatica, altrimenti gli altri si stancherebbero nel sentirvi… balbettare. Ciao, mi direte poi com'è andata, a presto!”

Vita nella Chiesa

Sesta e settima esperienza: conosciamo Madre Teresa e giochiamo al conferenziere familiare.
*Scriviamo un messaggio per invitare i bambini a prendere una matita e il sussidio della catechesi a p. 10.
*Registriamo un messaggio vocale, raccontando lentamente e brevemente la storia di madre Teresa di Calcutta  (vedi il testo in calce a questo post) e sottolineando la sua appartenenza alla Chiesa. Mentre noi raccontiamo, i ragazzi inseriscono i numeri nei quadratini che accompagnano le immagini. Al termine aggiungeremo una fotografia della pagina 10 compilata da noi, in modo che i bimbi possano auto-verificare ed eventualmente correggere ciò che hanno fatto.
*Registriamo ora un messaggio vocale: “Carissimi ragazzi, quest’ultima attività è riservata a quelli tra voi che vogliono conoscere meglio Gesù, anche attraverso le parole di Madre Teresa di Calcutta. Si tratta di leggere da soli la p. 11, magari un pezzettino al giorno, e poi di organizzare una conferenza familiare, per spiegare a mamma e papà ciò che avete letto. Dite che è difficile? Certo che lo è, ma non ditemi che voi, i mitici ragazzi di quinta, non siete capaci! È una bella sfida, ma ce la farete! Ciao, a presto, la vostra catechista”

Storia breve di madre Teresa
Madre Teresa, che si chiamava Agnese, nacque nel 1910 in Albania.  (Ci fermiamo un attimo e sottolineiamo la pausa con un segnale acustico, ad esempio un campanello, in modo che i ragazzi abbiano il tempo di scrivere il n.1 accanto alla cartina geografica dell'Albania). La sua famiglia era cattolica e frequentava la chiesa; anche Agnese partecipava alle attività della sua parrocchia. Era ancora molto giovane quando sentì che Gesù la invitava a diventare suora. Quando un cristiano avverte la chiamata di Gesù, va da un sacerdote del quale si fida per capire se ciò che sente è davvero ciò che il Signore ha pensato per lui. Agnese fece proprio così. Andò da un prete e gli disse: "Padre, io vorrei diventare suora, ma non so con sicurezza se questo è anche ciò che vuole Gesù: come posso capirlo?". Il sacerdote le disse: "C'è un modo per saperlo: se quando pensi di diventare suora ti senti felice, allora tu sai che ti sta proprio chiamando Lui". Agnese non ebbe più dubbi e andò in convento: era il 1928 e lei aveva 18 anni. L'anno dopo, attraverso un viaggio in nave (pausa), arrivò in India (pausa), a Calcutta, dove divenne suora nella Chiesa cattolica e si fece chiamare Teresa. In quegli anni ella insegnò alle bambine di un collegio (pausa). Un giorno fu costretta a uscire dal collegio e vide che fuori c'erano una grande povertà e una grande sofferenza: per le strade di Calcutta molte persone morivano abbandonate senza nessuna assistenza. Madre Teresa sentì allora che Gesù  (pausa) la chiamava un'altra volta a cambiare vita: voleva che lei si occupasse dei più poveri. Teresa chiese il permesso di uscire dal convento alla Chiesa e dopo due anni il permesso arrivò dal Papa (pausa). Allora lei lasciò il collegio, abbandonò il velo nero delle suore e indossò un sari bianco bordato di azzurro (pausa): era il vestito delle donne più povere di Calcutta. Altre ragazze si avvicinarono a lei, consacrarono la loro vita a Gesù  e l'aiutarono: raccoglievano i bambini poveri e i moribondi dalle strade e li portavano in una casa dove li pulivano e li curavano (pausa). Madre Teresa si sentiva come una piccola matita nelle mani di Dio (pausa): una matita da sola non può fare niente, ma se viene impugnata da un grande artista disegna cose meravigliose. Nel 1979 a Madre Teresa venne dato il premio Nobel per la pace (pausa) e lei divenne famosa in tutto il mondo. Morì il 5 settembre del 1996 (pausa). Nel 2016 fu proclamata santa dalla Chiesa e dal Papa. I santi sono grandi amici di Gesù e la Chiesa li indica perché siano i nostri modelli e perché ci aiutino a scoprire com'è bello e quanto ci rende felici seguire il Signore.

Mariarosa Tettamanti




Immagine di copertina tratta da "Vendemmia matura" di Zen Chung