Da Erode a Gesù a noi, dal passato simulando il presente, a un presente agganciato al passato attraverso il Maestro, per impostare un viaggio interiore alla ricerca della bellezza e dell'amore. Testo scritto e letto nel podcast dei Missionari comboniani. Per ascoltare, cliccare sul triangolino bianco nel cerchietto giallo.
Dal Vangelo secondo Luca, capitolo 9, versetti da 7 a 9.
Il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elia», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni l'ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.Se fosse oggi...
Leggo questo testo e non posso non pensare che oggi, con i social, ci sarebbero meno problemi: si moltiplicherebbero le interviste a Gesù, si rincorrerebbero le testimonianze, i maggiori programmi televisivi si contenderebbero il personaggio, i più grandi esperti dell’universo verrebbero interrogati… Altro che Nicodemo e un po’ di scribi e farisei! Erode impegnerebbe i servizi segreti per spiare Gesù e capire chi sia, oppure lo farebbe invitare a un talk show televisivo per chiedergli davanti a mezzo mondo: “Ma tu chi sei? Sei Giovanni Battista? Non credo, ti ho fatto decapitare io per fare un regalo a Erodiade e a Salomé… d’altra parte la ragazza meritava, l’hanno visto tutti. Allora, sei Elia? Oppure... quale altro antico profeta saresti?”E Gesù? Che cosa farebbe Gesù? Andrebbe in televisione?Apparirebbe in Tik tok o su Instagram? Aprirebbe una chat dalla quale pontificare? Un blog supervisionato? Quanti follower avrebbe il Maestro di Nazareth? Altro che i pulpiti dei nostri pastori! Immagino i deliri di Youtube: alcuni video darebbero per certo che Gesù è il Battista redivivo, altri si sbizzarrirebbero a cercare nomi di profeti conosciuti e semi-sconosciuti, molti giurerebbero che si tratta di un imbroglione, altri ancora penserebbero alla ricomparsa di Elia, dato che le antiche profezie dicevano che prima del Messia sarebbe arrivato proprio questo profeta. E l’ingordigia per le visualizzazioni muoverebbe certamente centinaia di youtuber a raccontare le più incredibili stupidaggini, tipo che Gesù è un alieno con dei superpoteri ad esempio, o un prodotto avanzato dell’intelligenza artificiale. E sarebbe divertente, tutto sommato, fermarci sulle cosiddette “prove” che dovrebbero confermare questa o quella tesi. Sì però, alla fin fine, ai tempi di Gesù le cose non erano poi tanto diverse da oggi: erano meno sofisticati gli strumenti, certo, ma la curiosità era la stessa e a quei tempi le informazioni correvano in giro portate dalle corse dei ragazzi nelle strade o dalle chiacchiere della gente nelle piazze e ai pozzi, anziché da cellulari e tablet.
La risposta di Gesù
Ma che cosa risponderebbe Gesù alle domande dei suoi contemporanei? Questo sì ci interessa amiche e amici.E conosciamo la risposta: la diede lui stesso, Gesù, ai messi del Battista, quando a nome suo gli chiesero se fosse Lui l’uomo che stavano aspettando, cioè il Messia: «I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo». Prima di presentarsi e anziché vantare diritti o titoli nobiliari, Gesù mostra le sue opere.
E noi?
E noi? Ecco, immaginiamo di essere sulla soglia dell’oltre, quando il santo portinaio ci chiederà: “Chi sei tu? E perché dovrei farti entrare in Paradiso?”. Oh allora stiamo attenti a non rispondere: “Sono una persona importante sai Pietro, sono un artista famoso, un politico noto, un grande imprenditore, un prelato… ho tanti soldi, tanti dipendenti, tantissimi fan e follower, tanta gente che mi ammira e mi applaude”. “Sì sì va bene, complimenti, sì sì…” direbbe Pietro “ma guarda che qui quel tipo lì di moneta non vale, non ha corso, non lo accettiamo proprio, mi spiace. Qui noi vogliamo le opere, non la fama e nemmeno la ricchezza. Dimmi piuttosto che cosa hai fatto per i poveri, gli affamati, gli assetati, i senza fissa dimora, le persone con disabilità, gli ammalati, i profughi, i carcerati, i moribondi, i sofferenti… Che cosa hai fatto, perché per loro la vita fosse più leggera e bella?”E se questa domanda ci venisse rivolta adesso, in questo preciso istante? Che cosa potremmo rispondere?
Lasciamo stare i bilanci, i risultati, quelli li vede e li calcola il Signore, lasciamoli a Lui. Interroghiamoci piuttosto sulla qualità e sulla fedeltà del nostro impegno: come sta andando la nostra vita da questo punto di vista? Possiamo immaginare, nella calma e senza affanni, che i nostri libri contabili celesti siano straripanti di opere belle e ben orientate? Ecco il sentiero giusto per un bell’esame di coscienza. Ogni sera, prima ancora di pensare ai nostri peccati, chiediamoci quanto amore e quanta bellezza abbiamo messo in tutte le nostre azioni, piccole o grandi che siano. Quanto amore e quanta bellezza. Perché la bellezza coincide con l’amore e perché non esistono azioni piccole se compiute con amore e per bellezza.
E cos’altro dire amiche e amici… Ah sì... c’è un’altra cosa importante: non aspettiamo di arrivare all’ultimo gradino della scala della nostra vita per avviarci alle opere di misericordia, non aspettiamo il testamento per mettere amore e bellezza nelle nostre giornate, facciamolo prima. Grazie!
Mariarosa Tettamanti, 25 settembre 2025
Immagine di copertina tratta da Incubo di Arte Nemesis
E cos’altro dire amiche e amici… Ah sì... c’è un’altra cosa importante: non aspettiamo di arrivare all’ultimo gradino della scala della nostra vita per avviarci alle opere di misericordia, non aspettiamo il testamento per mettere amore e bellezza nelle nostre giornate, facciamolo prima. Grazie!
N.B. Questo commento è stato chiesto all'autrice dalle suore Comboniane, nell'ambito del progetto "Elikya, la speranza del Vangelo senza confini", iniziativa bellissima, che presenta quotidianamente la Parola di Dio, orientando e dando colori nuovi e liberi alle nostre giornate, spesso intrise di fatica e di sofferenza, ma anche abitate dalla gioia di sapersi amati da un Dio che è Padre.
Mariarosa Tettamanti, 25 settembre 2025
Immagine di copertina tratta da Incubo di Arte Nemesis
