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Preghiera contro magia (audio e testo scritto)

Qual è la differenza tra preghiera e magia e quando la preghiera diventa magica? Una promessa di Gesù e alcuni avvenimenti dal sapore quotidiano ci chiariscono le idee e c'insegnano come scoprire e vivere la preghiera di affidamento. Nel post si trovano il testo scritto e il podcast dei Missionari comboniani. Per ascoltare, cliccare sul triangolino bianco all'interno del cerchietto giallo.

Dal Vangelo secondo Giovanni, capitolo 16, versetti da 20 a 23.

In verità, in verità vi dico: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla.
In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà.

I nostri interrogativi e la Sua risposta 

“Signore, a volte io non ti comprendo. Tu dici: «Qualunque cosa chiederete al Padre nel mio nome egli ve la concederà», ma poi non succede così, scusa la mia franchezza. Ho pregato il Padre nel tuo nome perché una mamma guarisse (le sue figlie avevano tanto bisogno di lei, lo sai) e invece è morta. Ti prego per un’ammalata che mi sta a cuore e lei peggiora continuamente. Hai detto una bugia Tu, o è il Padre che fa il voltafaccia?”
E come spesso fa, il Signore mi risponde con la banalità del quotidiano, con la banalità cioè di un incontro come tanti. Trovo una mia vecchia amica e ci mettiamo a parlare del passato, cioè di quando eravamo adolescenti di belle speranze. Un tempo lei si era innamorata di un ragazzo del paese e pregava intensamente il Signore perché anche lui s’innamorasse di lei. Per un po’ sembrò che la cosa funzionasse, poi i due si lasciarono. Io stessa fui la testimone impotente di pianti inconsolabili e infiniti. S’innamorò di un altro ragazzo la mia amica e anche questa volta chiese al Signore che lui corrispondesse al suo amore. Le consigliai di chiedere questo piacere al Padre nel nome di Gesù: lei lo fece, ma questa volta il giovane addirittura la respinse prima ancora di provare ad avere una relazione con lei. Allora lei fece offerte per i poveri, fioretti a ripetizione, ma non ci fu nulla da fare. Passò del tempo e un uomo s’innamorò di lei, però a lei non piaceva tanto all’inizio. Solo in seguito anche lei lo amò e lo sposò, ebbe da lui dei figli e fu felice. Sorridendo la mia amica mi dice: “Meno male che il Signore non mi ha ascoltata: t’immagini se avessi sposato uno di quei due lì?”. Ci mettiamo a ridere, perché alla luce della realtà presente, davvero è il caso di dire che l’ha scampata bella. 

Tra preghiera e magia

All’epoca invece la delusione per il “tradimento” di Dio fu cocente, perché, senza saperlo, la mia amica più che pregare s’impegnava in atti magici. Eh sì, perché la differenza tra magia e preghiera è grande, ma la possiamo declinare con poche parole, riferendoci allo scopo: la magia cerca di piegare la divinità al proprio volere, mentre la preghiera è supplica fiduciosa e confidente nel Signore, disposta a lottare con Lui, certo, come fece Giobbe, a lamentarsi, come fece Gesù sulla croce, ma anche disponibile a rimettersi sempre nelle sue mani.
Tutti i bambini, soprattutto tra i 6 e gli 8 anni, vivono il tempo della preghiera magica, quando mostrano di credere nell’efficacia immediata e materiale dell’orazione. Se volete una preghiera un po’ emblematica di questo modo di pensare le cose, ve la trovo in quella rima che tutti più o meno abbiamo recitato sui pullman delle gite scolastiche, quando fuori pioveva: «O Madonna del Cadore / fa venire il sole!». Poi il sole non arrivava naturalmente e per fortuna noi trovavamo lo stesso il modo per divertirci, anzi apprezzavamo di più la visita al museo o al castello medioevale. Questo per i bambini è un momento delicatissimo, sospeso tra lo sconfinare di un desiderio che vorrebbe Dio disponibile a rispondere, risolvendo ogni problema, e lo scontro duro con i tanti limiti che la vita propone e ai quali nemmeno Lui sembra rispondere. Se vengono educati e aiutati anche dalla catechesi nella maniera giusta, la preghiera dei bambini può evolvere fino ad arrivare a esprimere i contenuti del «Padre nostro»: «Sia fatta la tua volontà» cioè “Voglio ciò che vuoi Tu. Riconosco che Tu, Signore, sai volere meglio di me, che la tua volontà è migliore della mia, che Tu conosci i miei bisogni meglio di quanto li conosca io». In caso contrario, dopo aver tentato di stipulare qualche contratto con Dio, alla ricerca di un dare/avere tra fioretti e ricerca di ricompense, i bimbi facilmente abbandonano la fiducia nella preghiera.

E se noi...

Ora, tornando indietro nel nostro discorso, vi dirò che la rievocazione dell’episodio vissuto dalla mia amica, pur essendo banale se vogliamo, mi ha fatto pensare: e se ogni volta in cui ci sembra di non essere esauditi, in realtà Lui, il Signore, ci stesse dando ciò di cui abbiamo veramente bisogno? In fondo Lui ci conosce più di quanto ci conosciamo noi stessi, sa le esigenze profonde nostre e delle persone che amiamo.
E se provassimo a dargli fiducia? Un credito preventivo intendo: noi chiediamo, lottiamo fino alla fine, certo, ma poi accettiamo il suo abbraccio e ci arrendiamo a Lui, mantenendo la fiducia nel suo amore. «Resistenza e resa» direbbe Bonhoeffer: resistenza al male, in qualunque forma si presenti, e resa all'amore di Dio. Si resiste perché un Altro sostiene, ci si arrende perché Chi sostiene è Dio. É qui che dobbiamo arrivare, amici: preghiamo per questo, con fiducia e senza pretese, e a questo tipo di preghiera educhiamo i nostri cuccioli. Grazie.

N.B. Questo commento è stato chiesto all'autrice dalle suore Comboniane, nell'ambito del progetto Elikya, la speranza del Vangelo senza confini, iniziativa bellissima, che presenta quotidianamente la Parola di Dio, orientando e dando colori nuovi e liberi alle nostre giornate, spesso intrise di fatica e di sofferenza, ma anche abitate dalla gioia di sapersi amati da un Dio che è Padre.

Mariarosa Tettamanti, 10 maggio 2024

Immagine di copertina tratta da Natura Wildlife di Raku Inoue