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Porta, cavo o cruna? (audio e testo scritto)


Porta, cavo o cruna? Sembra un gioco per bambini, invece si tratta di tre interpretazioni diverse di una delle frasi più discusse del Vangelo. Nel post si trovano il testo scritto e il podcast dei Missionari comboniani: per ascoltare, cliccare sul triangolino bianco al centro del cerchietto giallo.

Dal Vangelo secondo Marco, capitolo 10, versetti da 17 a 27

Mentre andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».

Il cammello che non passa e la beata innocenza

Ho già commentato questo testo agli albori della mia avventura con Elikya, così oggi voglio parlare di una delle frasi di Gesù che più di altre ha dato origine a discussioni e spiegazioni. Se ve lo chiedessi, non avreste nessuna difficoltà a  indovinare di quale frase si tratta: «E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
Quando ero piccola, questa Parola di Gesù mi aveva talmente colpita da farmi sentire estremamente fortunata perché appartenevo a una famiglia indiscutibilmente povera. Beata innocenza. 
Si tratta comunque di una frase rivoluzionaria, perché la mentalità giudaica (quindi anche i discepoli che ne erano intrisi) considerava la ricchezza e la prosperità come segni della benevolenza e della benedizione di Dio.

Una teoria inattaccabile

Si sentono, in questo pensiero, gli echi della teoria della retribuzione, concezione che attraversa gran parte della Bibbia e raggiunge l’apice proprio tra l’ultimo secolo a.C. e il primo d.C. quindi all’epoca di Gesù. Questa teoria affermava che, come le disgrazie e il dolore erano conseguenze del peccato, così il benessere e le fortune erano premi per la rettitudine e la fedeltà verso Dio. E questa credenza era talmente penetrata nella cultura semitica che si arrivava a spiegare con delle eccezioni il fatto che ci fossero dei giusti indigenti e sofferenti e dei peccatori ricchi, come gli esattori delle tasse, ad esempio. Si diceva che la felicità e la prosperità del ricco peccatore sarebbero state di breve durata e si spiegavano con i concetti di dilazione, o di educazione, la povertà e la sofferenza del giusto: Dio poteva colpire con disgrazie e povertà la persona moralmente ineccepibile, ma le avrebbe dato molto di più in seguito, oppure lo faceva per educarla ad essere ancora più giusta e per prevenire l'ingiustizia.

Cavo, porta o cruna?

E’ comprensibile allora lo stupore dei discepoli: “Ma come? Abbiamo sempre saputo che la ricchezza va a braccetto con la benedizione di Dio e adesso il Maestro ci dice praticamente il contrario”. Forse non hanno ancora capito che non esistono teorie inattaccabili per il loro Maestro. E questo detto sembrerà così ostico, anche nel futuro per chi verrà dopo di loro, che sarà sottoposto a molteplici tentativi di ridimensionamento, alla ricerca di una logica più “normale” tra virgolette.
Un tentativo di ridimensionamento individua la confusione tra le parole greche kámêlon, "cammello" e kámilon “canapa” o “nodo marinaio” o “cavo”, dato che sono molto simili nella pronuncia, come avete sentito. In questo modo l'immagine sembrerebbe meno esagerata: secondo molti biblisti è però abbastanza inverosimile che si sia potuto verificare un errore di traduzione di questa portata.  E comunque in realtà il tentativo sembra servire a poco, perché nemmeno un cavo o un nodo passerebbero per la cruna di un ago, quindi che cosa cambierebbe?
Il tentativo più diffuso però (l’ho sentito ancora recentemente durante un’omelia) è consistito e consiste nel sostenere che esisteva una porta nelle mura di Gerusalemme chiamata appunto "Cruna dell'ago", attraverso la quale un cammello poteva passare soltanto se si inginocchiava o almeno veniva liberato dal carico. Questa seconda interpretazione è suggestiva, perché dice che, se un ricco vuole entrare nel regno di Dio, deve rinunciare ai suoi averi, o almeno liberarsi dall’attaccamento egoistico ai propri beni, proprio come Gesù chiede all’uomo che lo interroga oggi. Si tratta di un’interpretazione possibile, certamente, ma il fatto è che non esistono documenti che comprovino l’esistenza di questa porta, la quale quindi risulta essere soltanto ipotetica.

Il punto centrale del discorso

Eppure, afferma il cardinale Ravasi, questa frase non è strana né difficile «per chi conosce il linguaggio dell'antico Medio Oriente, che ama il paradosso, i colori accesi e le tonalità forti». Secondo lui* (e secondo altri biblisti importanti come il Poppi,** il Ricciotti o il Lagrange***) è necessario «lasciare il paragone in tutta la sua forza paradossale: la ricchezza è un ostacolo invalicabile per entrare nel regno di Dio, il quale è destinato ai “poveri in spirito”», cioè a coloro che sono «radicalmente e totalmente liberi dall'idolatria delle cose».****
Ecco allora il punto centrale del discorso: Gesù condanna la ricchezza egoistica, quella che non è condivisa con i poveri e per questo impedisce di seguirlo, ed esprime la sua disapprovazione con il linguaggio colorito della cultura della sua terra e del suo tempo. Per la nostra grammatica si tratterebbe di un’iperbole.

E ci riguarda!

E ci riguarda sapete questa cosa. Ci riguarda, anche se non siamo milionari, perché forse anche noi mettiamo al centro della nostra vita qualcosa che non è Dio. Se è così, soprattutto se si tratta di denaro o di beni materiali non condivisi con chi ha bisogno, dobbiamo compiere una decisa retromarcia, amici, ma ci riusciremo soltanto chiedendola a Lui con insistenza e fiducia.
E allora l’inferno sarà colmo di ricchi o comunque di persone che hanno messo il denaro al primo posto nella loro vita, rinunciando a quella leggerezza impagabile data dalla libertà dalle cose? No, per fortuna, perché Gesù termina questo discorso dicendo: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio». Vuoi vedere che Dio è capace di convertire anche il cuore di chi mette il denaro prima di Lui? 

N.B. Questo commento è stato chiesto all'autrice dalle suore Comboniane, nell'ambito del progetto "Elikya, la speranza del Vangelo senza confini", iniziativa bellissima, che presenta quotidianamente la Parola di Dio, orientando e dando colori nuovi e liberi alle nostre giornate, spesso intrise di fatica e di sofferenza, ma anche abitate dalla gioia di sapersi amati da un Dio che è Padre.

Mariarosa Tettamanti, 27 maggio 2024

Immagine di copertina tratta da In Val Varaita, di Marco Piacentino

*Vedi ad esempio: G. RAVASI, Le tre monete, "Avvenire", 24 luglio 2011; G. RAVASI, Il cammello e la cruna, "Famiglia cristiana", 09 luglio 2012. Accenno anche in G. RAVASI, La ricchezza disonesta, "L'osservatore romano", 06 aprile 2024.
**A. POPPI, Sinossi dei quattro Vangeli, emp edizioni messaggero padova, 1978.
***www.amicidomenicani.it. Ultima entrata 25 maggio 2024. Vedi anche: G. PULCINELLA, Qual è la giusta traduzione del passo evangelico sul cammello e la cruna dell'ago?, "Famiglia cristiana", Il teologo, 09 settembre 2021.
****G. RAVASI, Il cammello e la cruna, "Famiglia cristiana", 09 luglio 2012.