Passa ai contenuti principali

23. Quando anche i morti stanno male

Parliamo ancora dei morti che appaiono nei sogni. 

Carissima Charlotte,
vorrei parlarti del mio rapporto con i morti, così come si manifesta nei miei sogni. Scelgo alcuni esempi, tra i molti che potrei raccontare.
Quando ero molto giovane, ho perso un mio cugino di 19 anni, che frequentava moltissimo casa mia, e in quell’occasione ho vissuto un dolore devastante. Per molto tempo l’ho sognato con sofferenza e grande preoccupazione, vedendolo chiuso nel locale di un ospedale, immerso in una specie di coma che lo faceva soffrire tantissimo. Poi però l’ho sognato a una festa: ballava ed era felice. Si è trattato di un sogno così bello che mi ha reso felice per una giornata intera e da quel momento in poi gli incubi su di lui si sono diradati fino a scomparire.
Ho avuto un’esperienza analoga quando è morto mio papà. Più volte l’ho sognato steso sul pavimento della stalla in cui lavorava da pensionato, immerso nel liquame, ma soprattutto estremamente sofferente. Era questione di pochi secondi e subito dopo mi svegliavo disperata. Una notte però l’ho finalmente sognato sorridente e felice sul cancello di casa.
Mia nonna diceva che, quando si sogna un morto che soffre e poi lo si vede felice è perché dal purgatorio è passato al paradiso. E’ così Charlotte?
Ho avuto un altro dispiacere terribile, accompagnato da un grande smarrimento quando è morto un sacerdote che mi guidava spiritualmente fin da quando ero piccola: era come se io avessi dato per scontato che lo avrei avuto al mio fianco per sempre. In seguito ho conosciuto un altro bravissimo sacerdote, che ha preso il posto del precedente, ma il primo l’ho sognato solo 5 anni dopo la sua morte. Lui saliva lo scalone dell’università che frequentavo allora e io lo seguivo a breve distanza. Pensavo: “E adesso come faccio a dirgli che non voglio più tornare con lui, perché mi trovo ormai benissimo con il suo successore?”
Ho perso poi altri parenti stretti, la cui morte mi ha sgretolata, ma li ho sognati una sola volta ed erano contenti: apparivano in mezzo ad altra gente, a volte mai morti, a volte morti ma tornati in vita. Una volta ho chiesto a uno di loro come fosse il paradiso, un’altra volta ho domandato come fosse Gesù, ma non ho mai avuto risposta.
Spero che tu possa dirmi qualcosa di questi strani sogni. Grazie Shaa!
Marinella

Carissima Marinella,
i tuoi sogni non sono strani, sono semplicemente lo specchio di ciò che tu vivi. Tutta la sofferenza che scorgi nei tuoi morti è in realtà l’esternazione del tuo dolore: fino a quando la loro perdita ti tormenta, li vedi star male e solo quando il tempo ha lenito un po’ il dispiacere e l’ha integrato nella tua vita rendendolo almeno parzialmente accettabile, riesci a vederli sereni… ma è la tua serenità quella che contempli.
Se i nostri cari che ci hanno lasciati sono in purgatorio o in paradiso non ci è dato saperlo: ciò che conosciamo con certezza è la misericordia di Dio, il quale appena può porta i suoi figli nella sua casa, quella dalle tante dimore di cui ci ha parlato Gesù. E’ sensato pensare che tuo cugino e tuo papà siano volati in paradiso ben prima dei sogni che ti hanno rasserenata.
Interpreto analogamente il sogno che riguarda le tue guide spirituali. Questo episodio onirico dice che a un certo punto tu ti sei finalmente sentita libera di “abbandonare” dentro di te il sacerdote deceduto, dedicando la tua riconoscenza e il tuo affetto anche al prete attuale. L’attaccamento ai nostri defunti a volte è infatti accompagnato dai sensi di colpa: ci sembra cioè di tradirli se ci stacchiamo un po’ da loro con il pensiero.
E quando muore qualcuno che amiamo tantissimo e non lo sogniamo, che cosa vuol dire? Può voler dire due cose: o la nostra sofferenza è così insopportabile che la censura onirica cancella il ricordo degli incubi che abbiamo avuto su di loro, oppure noi abbiamo imparato a guardare in faccia il dolore, a gestirlo, e quindi l’inconscio non ha bisogno di aiutarci con i sogni.
Mi sembra comunque più importante ciò che ci dice la fede: i nostri defunti sono là dove c’è Gesù, non in un luogo, ma nella felicità senza limiti, dove contemplano Dio e ci aspettano. Essi riavranno come noi i loro corpi, ma già da ora ci possono aiutare, all’interno della dinamica bella della comunione dei santi. Dove li possiamo trovare? Li troviamo, non al cimitero, ma durante la celebrazione eucaristica, cioè nel momento in cui Gesù si fa più vicino a noi. Si tratta di vederli con gli occhi della fede e di sentire Gesù che ci dice: "Non preoccupatevi per i vostri defunti: non sono morti, sono vivi e felici con me. Quando avrete concluso il vostro cammino terreno, li riabbraccerete, ma già ora potete incontrarli nella preghiera come incontrate me".
Spero di aver risposto ai tuoi quesiti, cara Marinella. 
Un bacio
tua Shaa


#interpretazionedeisogni

Immagine di copertina tratta da When you are in love di Little oil.