Dov'è il Regno di Dio? "Non è di questo mondo, però è in mezzo a voi" dice Gesù: un bell'enigma. Vediamo insieme come risolverlo... facendoci aiutare dai bambini. Nel post, testo scritto e podcast di elikya (iniziativa dei missionari comboniani).
Ascolta "Elikya, la speranza del Vangelo senza confini Mariarosa Tettamanti, formatrice diocesana, Milano, 10 Novembre" su Spreaker.Dal Vangelo secondo Luca, capitolo 17, versetti da 20 a 25
I farisei gli domandarono: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: «Eccolo qui», oppure: «Eccolo là». Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!». Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: «Eccolo là», oppure: «Eccolo qui»; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all'altro del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».Domande e risposte bambine
Credo che il centro di questo discorso di Gesù stia nella frase: «Il Regno di Dio è in mezzo a voi». Però c’è qualcosa che non quadra. Gesù non dirà poi a Pilato «Il mio Regno non è di questo mondo?» E allora, se il suo Regno non è di questo mondo, come fa a essere in mezzo a noi che in questo mondo siamo immersi, che questo mondo lo abitiamo? Questa domanda, più o meno in questi termini, mi è stata posta l’altra settimana da un bambino di quinta primaria piuttosto intelligente.Parlando tra loro, i ragazzi hanno poi trovato una risposta. Semplice. Una risposta semplice, ripescata tra i ricordi della catechesi dell’anno precedente. Il regno di Dio non è di questo mondo perché non ha un territorio e nemmeno un esercito, non ha una reggia, non ha troni, niente corone d’oro, niente cavalli bianchi… semmai un asinello e una corona di spine. Da adulti, noi aggiungeremmo: “Il Regno di Dio non è di questo mondo perché non segue le logiche del mondo”.
Ma allora dov'è?
Ok, ma allora dov’è il Regno di Dio? Sappiamo dove non è, resta da capire dove sia.“Il Regno di Dio è dove c’è Gesù” ha risposto una bambina “perché è Lui il re e quindi…”. “Verissimo, certo che è vero” si è illuminato il primo ragazzino: “ma allora, se è così, ci basta sapere dov’è Gesù per trovare il Regno”.
E sono arrivate a raffica cinque risposte (si tratta anche qui di ricordi sedimentati durante la catechesi): “Gesù è nel tabernacolo, cioè nell’Eucaristia; Gesù è nel Vangelo, cioè nella sua Parola; Gesù è nel sacerdote quando celebra la Messa; Gesù è nel nostro cuore… quando il cuore è buono; Gesù è in Paradiso, da dove partirà il giorno del Figlio dell’Uomo”.
Eh… mi sembra davvero il caso d’imparare dai bambini oggi.
Eh… mi sembra davvero il caso d’imparare dai bambini oggi.
Linearità di una risposta
Guardate la pulizia, la linearità di questa risposta, che pure è complessa: il Regno di Dio arriva sulla terra con Gesù (è questo il primo significato della frase «Il Regno di Dio è in mezzo a voi») e fiorisce nelle sue parole e nelle sue azioni, cioè per noi nel Vangelo; il Regno si prolunga nella Chiesa, che ci dà Gesù nei sacramenti, e poi esplode nel cuore e tra le mani degli uomini e delle donne di buona volontà, per arrivare all’apice nella casa del Padre. Allora, ricapitolando: Gesù e il Vangelo, la Chiesa e i sacramenti, il cuore e le mani dei cristiani, la casa del Padre: ecco i luoghi dove il Regno di Dio si genera e fiorisce.
Cartelli stradali come pagine di Vangelo
Fermiamoci ora sul cuore e sulle mani dei cristiani. Quanti nomi prende il regno di Dio che vive in noi! Si chiama “virtù” e si chiama “valori”, si chiama fede, si chiama speranza e si chiama carità; si chiama castità, povertà, obbedienza, per chi vi è chiamato; si chiama onestà, sincerità, generosità, solidarietà, fraternità per tutti. Ognuno di noi ospita il Regno dentro di sé, un Regno percorso da sentieri segnalati da cartelli stradali che hanno la forma delle pagine del Vangelo.
Si tratta di cose che non attirano l’attenzione, non si postano nei social, non fanno notizia. Niente Instagram, niente Tik tok, niente canale 5 o canale 3, niente di niente: “Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione”.
Si tratta di cose che non attirano l’attenzione, non si postano nei social, non fanno notizia. Niente Instagram, niente Tik tok, niente canale 5 o canale 3, niente di niente: “Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione”.
E noi felici
E noi? E noi, cittadini felici di vivere aspettando il compimento di questo Regno, cioè aspettando il Paradiso, dove il Regno che abbiamo vissuto quaggiù si dilaterà nella dimora dalle tante stanze, intorno al banchetto dalle mille portate, in cui il piatto principale sarà la felicità piena, senza incrinature, e poi soprattutto Lui, Lui, Lui. Infinitamente Lui, il compimento di ogni attesa.N.B. Questo commento è stato chiesto all'autrice dalle suore Comboniane, nell'ambito del progetto "Elikya, la speranza del Vangelo senza confini", iniziativa bellissima, che presenta quotidianamente la Parola di Dio, orientando e dando colori nuovi e liberi alle nostre giornate, spesso intrise di fatica e di sofferenza, ma anche abitate dalla gioia di sapersi amati da un Dio che è Padre.
Immagine di copertina tratta da Starfly Children book illustrations di K. Urban.