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Il lamento dei pioppi (podcast e testo scritto)


Ultima storia degli alberi. Si può ascoltarla o leggerla. Per ascoltarla, occorre cliccare sul cerchietto giallo che contiene un triangolino bianco.
 
  Ascolta "Pioppi lamentosi" su Spreaker.

I pioppi tra lacrime e sogni

“Amici” disse il vecchio pioppo assumendo la presidenza del consiglio arboreo della piazza che circondava la scuola Gialla: “è giunta per noi l’ora di lasciare questo luogo meraviglioso, nel quale siamo vissuti per tantissimi anni, condividendo le gioie e i dolori di questa fantastica comunità, che ci ha rispettati e amati”. Tra gli undici pioppi corse un mormorio allarmato.
“Di già?” disse Pioppo Nostalgico “Non si potrebbe rimandare?”.
“Io non me ne voglio andare” aggiunse Pioppo Reticente.
“Nemmeno noi!” gridarono a una sola voce Pioppo Testardo e Pioppo Reazionario e a loro fecero eco tutti gli altri alberi della piazza Gialla... per non parlare di Pioppo Emotivo che piagnucolava a voce alta: “Noi siamo affezionati a questa comunità, l’abbiamo vista crescere con tutti i suoi bambini, non possiamo lasciarla”. Trascinati dal suo dispiacere, anche altri pioppi si misero a singhiozzare disperati.
“Amici!” sospirò il vecchio presidente, alzando la voce per farsi sentire: “amici, un po’ di contegno! La vita cambia, non possiamo opporci al suo flusso continuo. Guardati, Pioppo Nostalgico: da quanto tempo hai quel dolore forte alle radici? E tu, Reticente, non vedi come sono ridotte le tue foglie? E i tuoi rami secchi Emotivo dove li mettiamo? E il mio respiro faticoso? E la linfa che scorre sempre più lentamente dentro tutti noi?”.
I pioppi ascoltavano e tacevano, ma non erano ancora del tutto convinti. “Ma poi” continuò il Presidente: “voi credete davvero che la nostra vita sia finita? Ma no, amici! Noi saremo barche, mobili, suppellettili, arnesi per il lavoro degli uomini, capanne... Incominceremo una nuova vita, vivremo nuove avventure, saremo sempre utili, anche se in modi diversi!”.
I pioppi allora si asciugarono le lacrime e incominciarono a sognare: “Io… io vorrei far parte di una nave e solcare i mari” diceva uno. “Io vorrei diventare un tavolo per una casa dove ci sono molti bambini” diceva un altro. “Io invece voglio diventare un bella statua, perché mi piace l’arte” gridava un terzo “Io una sedia a dondolo, di quelle da giardino per gli anziani stanchi” esclamava un quarto guardando lontano con gli occhi incantati…

Una domanda importante

“Sì... ma chi verrà qui al nostro posto?” chiese improvvisamente Pioppo Curioso e tutti tacquero: non ci avevano ancora pensato, ma questa era una cosa molto importante. “Finalmente ve lo siete chiesti” disse il vecchio presidente: “Ho saputo che verranno dei giovani tigli, così nel mese di giugno il profumo dei loro fiori entrerà nelle case di tutti i nostri amici umani. Sentite, perché non proviamo a raggiungere i tigli con la LAS, cioè con la lingua arborea dei segni, che tutti noi conosciamo?”

Intanto, lontano lontano...

Intanto, lontano lontano, sul pendio di una montagna, in una grande serra umida, diciassette giovani tigli discutevano animatamente fra loro: “Chissà dove andremo a finire?” dicevano alcuni. “Resteremo insieme o ci divideranno?” esclamavano altri preoccupati. “A me piacerebbe andare in un luogo dove ci sono i bambini umani… sono così allegri e belli!” sospiravano altri ancora e fu proprio mentre sognavano in questo modo che arrivarono i messaggi in LAS dei vecchi pioppi. “Amici Tigli” dicevano questi messaggi “noi siamo i pioppi della piazza che circonda la scuola Gialla. Stiamo per lasciare la nostra piazza e daremo il nostro posto a voi…”.

Un dialogo fitto fitto

 “Che bello, una scuola, ci sono i bambini!” gridò Tiglio Impulsivo, ma fu subito zittito dai compagni, che volevano leggere bene il messaggio dei segni dei pioppi della scuola Gialla. Tra i due gruppi di alberi s’intrecciò così un dialogo fitto fitto ed ecco perché, quando arrivarono, i nuovi tigli sapevano già tutto della scuola Gialla e dei suoi bambini.

Un messaggio per i bambini 

Io però ora voglio dire ai bambini della scuola Gialla e a tutti i bambini di tutte lle scuole e gli oratori del mondo, dove ci sono degli alberi, di partecipare a tutte le iniziative del loro ambiente, perché gli alberi sono grandi amici dei bambini e desiderano vederli crescere bene, in sapienza, età e grazia, cioè nel corpo, nella mente e nel cuore. E per questo non c’è luogo più bello e adatto di una scuola o un oratorio.

Va be’... lo sapete che questa storia è inventata, però quest’ultimo invito è tutto vero. Mi raccomando!


Immagine di copertina tratta da Flow di Enrico Aulitto.