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La signora Pina e madame Tiglià (podcast e testo scritto)

Nona storia per un albero della Chiesa Rossa. Si può ascoltarla o leggerla. Per ascoltarla, occorre cliccare sul cerchietto giallo che contiene un triangolino bianco.  

   Ascolta "Madame Tiglià" su Spreaker.

C’erano una volta due alberi, anzi due albere, perché erano due giovani signore. Una si chiamava Pina e una si chiamava Attilia, detta Tiglia. Abitavano in due giardini vicini, ma non è che si guardassero molto, perché erano piuttosto diverse: la signora Pina era un po’ più piccola di statura e un po' più... in forma, diciamo, mentre la signora Attilia detta Tiglia era più alta e slanciata. 

Alla Boutique Fouglié on line

Un giorno la signora Pina sentì la signora Tiglia che diceva esultando: “Oh che bello, domani incominciano i saldi alla boutique Fouglié on line. Ho proprio bisogno di rinnovare il mio guardaroba!”
Ora, anche la Pina voleva essere carina ed elegante, così si fece coraggio e disse alla signora Tiglia: “Scusi, signora, potrebbe passarmi il link per il catalogo delle vendite on line? Vorrei comperarmi qualcosa anch'io”. Madame Tiglià, così si faceva chiamare da quando si era laureata in francese in una università on line, la guardò un po’ dall’alto in basso e poi le disse: “Ca va, madame Pinà” (cioè “Va bene signora Pina”) “Le do ora, maintenant, il link, ainsi nous faisons, noi facciamo, un po’ di shopping insieme, ensemble”.
La signora Pina sfogliò il catalogo con attenzione e poi decise di prendere un bel mantello di pelliccia sintetica di color verde scuro, che la copriva tutta e la faceva sembrare più magra. Costava molto  per la verità, ma era caldo d'inverno e fresco in estate, così lei non ebbe dubbi sull'acquisto.
La signora Tiglià invece mise nel carrello virtuale un abito di seta verde chiara per la primavera,  un vestito di pizzo macramé bianco per l’estate e due abiti per l’autunno, uno in pregiato taffetà giallo e uno in misto lana arancione. Tutto di marca, tutto firmato. Scelse infine un raffinatissimo profumo francese per la stagione estiva. Avrebbe voluto comperare un vestito anche per l’inverno, ma ormai aveva speso tutti i soldi. “Va be’” si disse “non importa: farò durare di più i vestiti dell’autunno e li terrò anche in inverno”.

I vestiti delle signore

Quando arrivarono gli acquisti portati dalle aquile, i fattorini dell'agenzia di vendite on line Amazzonia, la Pina indossò subito il suo mantello, mentre madame Tiglià, siccome era primavera, si mise l’abito di seta verde. La stoffa morbida si muoveva sinuosamente con il vento e muovendosi creava riflessi che catturavano i raggi del sole. Una meraviglia, credetemi. Pensate che tre lumache decisero di non muoversi più da lì per non perdersi lo spettacolo. 
Passò la primavera e madame Tiglià buttò nell’indifferenziata il vestito di seta per indossare quello di macramé bianco dell’estate, accompagnandolo con spruzzi di profumate fragranze francesi. Ragazzi com’era bella! Le rondini, le formiche, i passerotti, persino i vermicelli, non finivano più di ammirarla. La sua fama si sparse tra i giardini e arrivò dall’altra parte della città, da dove partirono tre giovani serpenti, che si fecero tutta la metropolitana per arrivare ai piedi, pardon, tra le radici della signora. “Madame, elle est belle!” disse il più coraggioso, cercando di parlare in francese, e si ebbe in cambio il sorriso un po' sdegnoso della madameQuanto alla signora Pina, sospirava e un po’ invidiava la Tiglià, ma poi guardava il suo mantello e si consolava.
Passò anche l’estate e madame Tiglià indossò l’abito di taffetà giallo. Fu proprio con questo vestito che la signora raggiunse l’apice della sua bellezza e infatti arrivarono tre gufi a darle il premio “Miss giardini”.
Quando vennero i primi freddi, la madame cambiò di nuovo l’abito e si mise l’arancione misto lana. Essendo abbastanza caldo, la Tiglià pensava di tenerlo anche durante l’inverno, ma una mattina ebbe una terribile sorpresa. Non si sa come, inaspettatamente l’abito si strappò sul ramo più alto e un pezzo di cotone misto lana cadde a terra. La signora non ebbe nemmeno il tempo di stupirsi, perché poco per volta tutto il vestito si strappò e pezzo per pezzo finì per terra. In pochi giorni la madame rimase nuda! Allora si mise a piangere sommessamente, cercando di non farsi sentire perché si vergognava.

La signora Pina

La signora Pina invece la sentì e sapete che cosa fece? Ah… Un momento… Prima dovete sapere che lei, la Pina, aveva un amico, che nessuno voleva: era il Freddo. (E chi lo vuole il freddo?)
Allora lo chiamò e gli disse: “Amico, se tu porti la tua temperatura a zero, sai che arriva subito la neve. Non faresti questo per me ora?” Il Freddo disse subito di sì: in realtà era segretamente innamorato della Pina e avrebbe fatto qualunque cosa per lei.
Quando arrivò la neve, si posò sul mantello della Pina e coprì le nudità della Tiglià. La quale Tiglià si asciugò le lacrime, si trovò bellissima con quella splendida pelliccia bianca e con un filo di voce disse: "Grazie Pina!" 

Quale la più felice?

Finalmente le due albere erano abbigliate quasi alla stessa maniera e non si riusciva a capire quale delle due fosse la più bella. La Pina e la Tiglià divennero amiche, ma sapete quale delle due era più felice? La Pina, perché non c’è gioia più bella di quella che viene dall’aver fatto del bene a qualcuno. Provare per credere!

Mariarosa Tettamanti

Immagine di copertina tratta da tree women logo icon vector design high resolution SVG di Md. Jahid Hossain