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Il carattere delle foglie (podcast e testo scritto)

Settima storia per un nuovo albero della Chiesa Rossa. Si può ascoltarla o leggerla. Per ascoltarla, occorre cliccare sul cerchietto giallo che contiene un triangolino bianco (qui altre info sull'iniziativa). 

Ascolta "Il carattere delle foglie" su Spreaker.

Ehi tu!

Ehi tu, dico a te! Sì sì a te! Hai presente quell’albero accanto a casa tua? Ma sì, quello più vicino, quello tuuutto pieno di foglie! Tu non lo sai, ma su quell’albero succedono certe cose… Sì, perché ogni foglia ha il proprio carattere e non sono tutte buonine buonine come pensiamo noi.
Guarda, ce n’è una che è sempre arrabbiata: non puoi nemmeno avvicinarti, perché ti salta addosso. Un’altra vuole essere sempre il centro dell’attenzione: parla sempre lei, alza la voce per vedere se tutti la guardano e se qualcuno non si accorge di lei mette giù un muso che non finisce più. Poi c’è la vanitosa: è convinta di essere la più bella, si pavoneggia, è sempre lì ad abbronzarsi al sole, a specchiarsi nelle pozzanghere, non vede neanche le compagne, perché è troppo presa da sé stessa: “Io sono bella, io sono bella, io sono bella” continua a dire. Esasperante, guarda. E c’è l’allegrotta, che ride continuamente e continua a dire barzellette stupide perché crede di essere divertente, ma non fa ridere nessuno. Invece, al contrario, c’è la malinconica, sempre lì con la lacrimuccia, mai contenta: pesaante! Ce ne sono poi due che continuano a chiacchierare “E cicicip e ciciop e cicip e ciciop”: puoi chiamarle mille volte, non ti sentono nemmeno… chissà che cos’hanno sempre da dire, lo sanno solo loro! Ce n’è una che mangia in continuazione, non le interessa nient’altro che mangiare: si beve litri di linfa e diventa sempre più grossa. Un’altra si lamenta continuamente: “Nessuno mi guarda, nessuno mi vuole bene, nessuno mi ama… Io sono buona con tutti, ma nessuno è buono con me… mi trattano tutti male, mi guardano male…”. Una è sempre alla ricerca di qualcuna che l’ascolti, ma non trova mai nessuno perché è troppo noiosa… E ce n’è una che puzza: non è colpa sua poverina, è che una volta un gufo di passaggio le ha fatto… qualcosa addosso e adesso tutti le dicono -Tirati in là, puzzi!” e lei rimane male! Una poi si crede Orietta Berti e continua a cantare a squarciagola “Finché la barca va”, non smette mai, è anche stonata, non se ne può più! Una fa fatica a capire e continua a dire: “Eh? Eh? Che cosa hai detto? Che cosa hai detto?”. Ma la peggiore è la foglia Cuttycù: è una pettegola di prima categoria, va in giro a spiare tutti per poter parlare male di tutti: e il vermetto Gioachino si fa ancora la pipì addosso e la foglia Sbrillina non sa le tabelline, e la margherita Marinella non ha dato il nettare all’ape Maia, perché è una spilorcia, e l’uccellino Sbrucù dice che gli fa male l’ala, ma non è vero niente, è solo perché non vuole aiutare la mamma, perché è pigro… Mamma mia, quant’è antipatica, ma si faccia gli affari suoi!!

Il vocione del sole

E il problema è che essendo così diverse le foglie litigano, con – ti - nua – men - te! Mamma pianta non ce la fa più, la maestra Fogliagrande continua a dare note note note, che non servono a niente, e la catechista Fogliabella non sa più che cosa fare. Il sole… lui guarda e tace. Ma si sa che per far perdere la pazienza al sole ce ne vuole… Taci un giorno, taci due, taci tre, taci… a un certo punto non ne può più neanche lui e decide di intervenire.
“Volete smetterla?” grida con il suo vocione e sull’albero scende un silenzio impressionante. Le foglie sono sbigottite: il sole non ha mai parlato, che cosa succederà adesso? “Vi racconterò una storia” dice il sole “una delle storie del Figlio del Creatore”. Tutte le foglie sono felici e fremono di curiosità: le storie che riguardano il Creatore sono le più belle.
Qui apro una parentesi. Dovete sapere che quando una fogliolina spunta su un ramo, arriva il vento (il vento è l’ostetrico delle foglioline, lo sapete no? L’avete imparato a scuola in scienze spero, lo avete studiato…”) e il vento sussurra alla fogliolina per aiutarla a spuntare: “Piccola foglia, tu stai spuntando perché il tuo Creatore ti chiama a vivere. Abbi una buona vita e sii felice fogliettina, perché il tuo creatore ti vuole bene!” Poi crescendo le foglie vanno alla catechesi e scoprono che il Creatore ha un figlio, da sempre… e allora tutte si innamorano del figlio del Creatore. E scusate è inevitabile: come si fa a non innamorarsi di Gesù? È il più bello di tutti!
Le foglie tacciono e si dispongono ad ascoltare il sole. “Quando il Figlio del Creatore venne a stare sulla terra” narra il sole con il suo vocione (io non riesco a farlo proprio bene, però ci provo) “scelse dodici amici. -Avrà scelto i più bravi- direte voi. No: li ha scelti, così così, come voi”. Le foglie arrossiscono e chinano il capo. “Tutti volevano essere i primi. Uno l’ha rinnegato, uno l’ha tradito, uno capiva poco o niente, uno era violento, due erano dei ladri, uno era troppo vecchio, uno troppo giovane, due non parlavano mai e di loro non si sa niente, tre non sapevano neanche leggere e uno faceva il ragioniere. Tutti avevano idee diverse e facevano fatica a pensarla allo stesso modo. Eppure andavano d’accordo, perché c’era il figlio del Creatore con loro. E voi? E voi non volete rendere felice Colui che vi ha creato, che vi mantiene in vita e vi vuole bene? E non volete rendere felice il figlio del creatore?”

E finalmente smettono!

“Sì sì, lo vogliamo!” gridano in coro le foglie e finalmente smettono di litigare. Il giorno dopo incominciano a sopportarsi con pazienza e vedono che non è poi così difficile: basta chiudere gli occhi sui difetti delle altre e aprirli sui propri. Facilissimo. E poi basta vedere le doti di ogni sorella, perché ognuna ne ha qualcuna: ad esempio, la foglia sempre arrabbiata è anche molto generosa e se qualcuno ha bisogno si dà subito da fare, solo che nessuno la ringrazia mai, lei pensa di essere antipatica a tutti ed ecco perché è sempre arrabbiata. Scusate, ha ragione, secondo me. La vanitosa e la pettegola sono così perché non hanno altri interessi, ma quando qualcuno dà loro dei libri un po’ cambiano… Sì, non del tutto, ma un po’ cambiano. Ma quella che sorprende di più è proprio la Cuttycù che scopre di essere molto brava a cantare, così fonda il coro delle foglie e si dimentica di pettegolare. E anche le chiacchierone incominciano a cantare.
Che cosa cantano? Inni di lode al Creatore e a suo Figlio…. e sono molto più felici di prima.
Che cosa dici? Non le senti mai? Eh… certo, perché, quando passiamo noi, loro tacciono. Dovete prenderle di sorpresa come faccio io, così poi le sentite.

Ma in compagnia di Gesù...

Però vorrei dirvi un’altra cosa, che mi sembra importante, prima di chiudere. Vorrei dirvi che queste foglie assomigliano a noi e la loro comunità assomiglia alla nostra comunità, quella della parrocchia, quella dell’oratorio, che non è perfetta e qualche volta ci fa proprio venire il nervoso. Eppure, in compagnia di Gesù possiamo tutti andare d’accordo, conservando la nostra diversità, perché se fossimo tutti uguali… ci pensate che noia?

Mariarosa Tettamanti

Immagine di copertina tratta da Be yourself be colorfull di Nicole Curti