Invito a scoprire il vademecum dell'evangelizzatore e il silenzio che apre soste nel mistero. Podcast di Elikya (iniziativa dei missionari comboniani) e illustrazione di Virna Paghini.
Ascolta "Elikya, la speranza del Vangelo senza confini - Mariarosa Tettamanti, formatrice diocesi di Milano - 03 febbraio 2022" su Spreaker.
Dal Vangelo secondo Marco, capitolo 6, versetti da 7 a 13
Chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient'altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.Nemmeno il cambio d'abito!
Né cibo, né borsa, né soldi e nemmeno il cambio abito. Soltanto il potere sugli spiriti impuri e un bastone al quale appoggiarsi, o magari per difendersi in caso di brutti incontri, ma solo per Marco, perché Luca e Matteo non concedono nemmeno il bastone.Però bisogna essere in due: l’altro è necessario, è obbligatorio. A due a due, non da soli. Gesù potrà chiederci di rinunciare a tutto, ma mai al fratello, mai alla comunità, mai al cammino nella Chiesa. Noi di tutto potremo fare a meno, ma non delle relazioni umane. Per il resto, pur presentando alcune leggere discordanze, tutti e tre i sinottici esprimono lo stesso concetto: l’evangelizzazione chiede il distacco generoso dalle cose terrene, distacco giustificato dalla forza del Messaggio, che da solo può sostenere il cammino e nutrire la fiducia.
Bella virtù la gratuità
Il brano corrispondente di Matteo termina con la frase: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. Bella virtù la gratuità. Afferma il teologo Bruno Maggioni: “… La Chiesa e il cristiano, se vogliono ridisegnare Gesù devono improntare alla gratuità tutte le forme di servizio all’uomo…”.
La caratteristica della gratuità è “l’eccedenza, perché essa non è misurata sul bisogno dell’uomo, ma sulla ricchezza della generosità di Dio”. Guardate com’è bella questa cosa: non è il bisogno dell’altro che mi dice quanto gli devo dare, ma la generosità di Dio. E invece noi siamo spesso lì a misurare… "Questo gli serve, questo no... i poveri non vanno viziati…" Ho sentito personalmente questa frase, lo giuro.
Ma solo comunicando il Vangelo noi offriamo veramente “un dono e una notizia che vanno oltre le richieste”, cioè oltre le aspettative umane, perché noi offriamo una Parola non nostra, ma pregna di salvezza. E tutti noi, l’abbiamo già detto più volte, siamo evangelizzatori e missionari, nelle situazioni in cui ci troviamo, anche in quelle precarie o addirittura impossibili.
I quali però hanno lo sguardo lungo, vedono cose che i giovani non riescono a scorgere, dice don Romano Martinelli, a volte nemmeno i sacerdoti. Guardiamo a Giuseppe, a Maria: hanno avuto bisogno dell’angelo per capire… loro no, nessuna visione eclatante, ma solo la mistica di un cuore che sa, perché l’interiorità è da tempo abitata da un Padre che sussurra nel silenzio.
Una bella coppia
Abbiamo a questo proposito nel Vangelo due esempi stupendi di evangelizzatori laici in Simeone e Anna, che festeggiamo proprio oggi. Anche loro sono in coppia, invitati da Dio al primo atto cultuale al quale partecipa il figlio prediletto. Sono due belle figure di anziani evangelizzatori e mi sembra molto significativo che i primi a riconoscere Gesù e a proclamarlo salvatore e liberatore siano stati proprio loro, gli anziani: Elisabetta, Simeone, Anna… modelli di fragilità estrema, come lo sono tutti i vecchi…I quali però hanno lo sguardo lungo, vedono cose che i giovani non riescono a scorgere, dice don Romano Martinelli, a volte nemmeno i sacerdoti. Guardiamo a Giuseppe, a Maria: hanno avuto bisogno dell’angelo per capire… loro no, nessuna visione eclatante, ma solo la mistica di un cuore che sa, perché l’interiorità è da tempo abitata da un Padre che sussurra nel silenzio.
Il silenzio che apre soste nel mistero
Come dice san Giovanni della Croce, Dio ha detto una sola parola, Gesù Cristo: l’ha detta nel silenzio ed è nel silenzio che l’anima l’ascolta. I vecchi “belli” amano il silenzio, un silenzio che è contemplazione e rivisitazione di una Parola sempre nuova, un silenzio che si nutre di “Ave Marie” dette con le labbra, mentre il cuore ha occhi che seguono vie diverse e sostano volentieri nel mistero. Anna e Simeone hanno continuato a vedere per lungo tempo, nelle profondità dell’anima innamorata, una speranza che si chiamava Cristo, ed è per questo che quando lo videro lo riconobbero. Forse dovremmo credere di più negli sguardi dei vecchi: abbiamo molto da imparare da loro.I vecchi sono sinceri: non hanno più tempo da perdere con le menzogne. “A te una spada trafiggerà l’anima” dice francamente Simeone a Maria e Anna sa che, se vale ancora la pena di aprire bocca a questa età, è perché si può sempre lodare.
Il vademecum dell'evangelizzatore
Simeone e Anna, come i dodici nella loro missione, ci dicono dunque come essere evangelizzatori: occorrono una gratuità che è anche distanza dai beni del mondo e la disponibilità a camminare insieme. Ci vuole poi un silenzio contemplativo, che sia gravidanza e parto di Parole lungamente ospitate e nutrite nella propria carne e nel proprio sangue, nella vicinanza continua al tempio, e ci vuole una vita giusta e pia, che non contraddica nei fatti ciò che la lingua dice. Bisogna infine invocare lo Spirito tutti i giorni, perché sia Lui a muoverci, e occorre l’abitudine quotidiana di pregare, di lodare Dio, di accogliere Gesù nella Comunione eucaristica, di servirlo.Solo dopo potremo parlare di Lui al mondo, perché solo allora le nostre parole avranno la consistenza della Parola, cioè del Verbo. Buona evangelizzazione amici!
N.B. Questo articolo è in realtà un commento, chiesto all'autrice dalle suore Comboniane, nell'ambito del progetto "Elikya, la speranza del Vangelo senza confini", iniziativa bellissima, che commenta quotidianamente la Parola di Dio, orientando e dando colori nuovi e liberi alle nostre giornate, spesso intrise di fatica e di sofferenza, ma anche abitate dalla gioia di sapersi amati da un Dio che è Padre.
Mariarosa Tettamanti
Immagine di copertina tratta da The Floral Couple di Kyoko Nemoto.
Mariarosa Tettamanti
Immagine di copertina tratta da The Floral Couple di Kyoko Nemoto.