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Prima puntata di un'incredibile storia vera (podcast e testo scritto)


C'è una storia incredibile che ci riguarda tutti da vicino. Ascoltiamo o leggiamo: l'articolo presenta il podcast di Elikya (iniziativa dei missionari comboniani), il testo scritto e un'illustrazione di Virna Paghini. Per ascoltare, cliccare sul cerchietto giallo con una freccia bianca al centro.

Prima puntata della vita di Maryàm 

Prima puntata della vita di Maryàm adolescente pensosa e sognatrice, che viveva in un paese insignificante e senza storia.
Aveva circa 14 anni, o forse 15, o al massimo 16, ma di preciso non si sa, perché a quei tempi l’ufficio anagrafe non funzionava molto bene, anzi per la verità non c’era proprio. Maryàm si trovava in quell’età della vita trepida e colma di emozioni, in cui l’affettività si fa più intensa e il mondo interiore è più eloquente, ma anche più confuso; è l’età durante la quale le gioie e i dolori assumono proporzioni gigantesche, in cui i sogni si fanno importanti e i progetti di vita si definiscono gradualmente. E Maryàm, come tutte le ragazze della sua età, di tutti i tempi e di tutti i paesi del mondo, aveva un grande sogno e dei bellissimi progetti.
Un giorno aveva incontrato Yoséf, occhi buoni e riccioli neri, palestrato dal lavoro, e si era innamorata. Questo ragazzo veniva dal sud, aveva una buona professione, guadagnava a sufficienza, condivideva con lei sogni e passioni: era insomma il marito ideale per Maryàm. Con l’accordo dei genitori, come si usava a quei tempi, i due giovani si erano fidanzati e ora progettavano il matrimonio. Disegnavano il futuro di una vita insieme e ideavano l’eternità pensando ai figli che sarebbero arrivati. Uno di loro sarebbe stato il più grande di tutti, un grande condottiero, forse un re, che avrebbe dato la pace e la prosperità al suo popolo. Questo era il grande sogno di Maryàm e di tutte le sue amiche ed era un sogno condiviso anche da Yoséf. I giorni erano buoni e il tempo scorreva clemente.

L'ombra dell'Altissimo

Maryàm e Yoséf però non erano soli: con loro c’era l’Ombra, l’ombra dell’Altissimo, che li seguiva ovunque con divina tenerezza. Dio ci teneva ai progetti e al sogno dei due ragazzi, ma il suo infinito cuore custodiva un desiderio molto più grande: con il suo amore Egli voleva coprire tutta l’umanità e per questo voleva il sì di una ragazza, voleva due giovani come tanti, ma disposti a fidarsi di Lui oltre ogni evidenza, oltre ogni apparenza di assurdità.
E fu così che la sua imperscrutabile sapienza decise di mettere le sorti dell’umanità nel cuore e nella volontà di una ragazzina e del suo promesso sposo, il cui casato illustre si era oramai annacquato nello scorrere delle generazioni.

La logica di Dio

Ragionando da umani un po’ blasfemi verrebbe da dire: ma l’Onnisciente sapeva ciò che stava facendo? In un’epoca come quella andava a scegliersi una donna, anzi una piccola donna ancora negli anni acerbi della vita? E da questa donna prende una parte del suo stesso DNA? E sceglie per suo figlio un nome comune, senza nessuna originalità?
Questa è la logica dell’incarnazione. “Questa è la mia logica” dice Dio: “Cancellare ogni distanza tra me e te”.

Dio scelse Maryàm

Dio scelse Maryàm, perché sapeva ascoltare le sue parole nella Scrittura sacra e sapeva mettersi davanti a Lui senza paura e senza distrazioni. 
Dio scelse Maryàm e la sconvolse. Si presentò a lei, nella ferialità della sua casa, mandandole un messaggero con due grandi ali, e la salutò cambiandole il nome, chiamandola “Piena di Grazia”. Maryàm si spaventò, ma l’essere alato le disse di non avere paura, le rivelò che avrebbe avuto un figlio e si mise a favoleggiare di troni, di regni e di re. “Un figlio? Da chi?” Si chiese Maryàm, che non si era lasciata incantare dalle parole altisonanti del personaggio. Era presto per un figlio, si disse: era fidanzata, ma non sposata, dunque non aveva ancora conosciuto l’intimità del matrimonio. Da dove sarebbe venuto il seme destinato ad allungare le radici nel suo grembo? Stranissime parole pronunciarono le ali, due ne comprese Maryàm: l’ombra dell’Altissimo l’avrebbe coperta ed Elisabetta, la sua parente anziana, aspettava un bambino. La prima parola compresa fu la base della fiducia nella seconda: non indagò Maryàm, ma disse il suo sì e il messaggero alato se ne andò.

Che cos'è la fede

“… la fede è una mano che ti prende le viscere, / la fede è una mano che ti fa partorire!” scrisse la poetessa Alda Merini.
E l’impossibile accadde, l’impossibile si avverò nell’incontro.

Finisce qui la prima puntata di questa incredibile storia vera, che ci riguarda tutti da vicinissimo. La seconda puntata, il 21 di questo stesso mese. Grazie e buona giornata.

Dal Vangelo secondo Luca, capitolo 1, versetti da 26 a 38.
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.


NB. Questo articolo è in realtà un commento, chiesto all'autrice dalle suore Comboniane, nell'ambito del progetto "Elikya, la speranza del Vangelo senza confini", iniziativa bellissima, che commenta quotidianamente la Parola di Dio, orientando e dando colori nuovi e liberi alle nostre giornate, spesso intrise di fatica e di sofferenza, ma anche abitate dalla gioia di sapersi amati da un Dio che è Padre.

Mariarosa Tettamanti

Immagine di copertina tratta da Dream di Beojing Kim.