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Marta ha ragione (podcast e testo scritto)


Riflessioni di una casalinga: Marta aveva ragione?
Podcast di Elikya (iniziativa dei missionari comboniani) e commento scritto alVangelo secondo Luca (10,38-42). Per ascoltare dal podcast, scorrere fino in fondo al testo e poi cliccare sul cerchietto giallo con una freccia al centro.

Dal Vangelo secondo Luca, capitolo 10, versetti da 38 a 42.
Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio, e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le disse: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c'è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Marta ha ragione!

Ragazzi, qui Marta ha ragione però. Noi donne possiamo dire che ha ragione. Le arrivano in casa almeno tredici persone… più Lazzaro e loro due fanno sedici. Ti rendi conto Signore di ciò che significa accogliere e accontentare quindici persone? Spazzare la casa per renderla degna di Te, andare nell’orto a cogliere le verdure, attingere l’acqua, accendere il fuoco, cucinare… Guarda che anche a Marta piacerebbe stare lì ai tuoi piedi a contemplare il tuo volto così bello e il tuo sguardo che assomiglia tanto a quello del Padre; anche lei preferirebbe ascoltare la tua voce, che arriva nel profondo dell’anima e la pacifica… Ma poi che cosa mangereste, tu e i dodici affamati che porti con Te? Marta è una donna pratica alla fin fine.

Ciò che piace e non piace a Gesù

Invece Gesù... beh Gesù in fondo è un uomo, è un maestro itinerante, come potrebbe capire i problemi di una casalinga? E invece no, Gesù capisce benissimo e tra l’affettuoso e il divertito dice: “Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti…”. Ecco, è questo che non piace a Gesù: l’affanno e l’agitazione. Non gli piacciono perché tolgono gusto alla vita, non permettono agli istanti di essere assaporati, velano la bellezza dell’esistere…
E Gesù dice ancora: “Maria ha scelto la parte migliore”. Attenzione: Gesù sta parlando del primato della contemplazione, ma parla di una parte, non della totalità dell’esperienza umana: nemmeno l’ascolto della Parola, da solo, compone la pienezza della sequela, anche se indubbiamente è la parte migliore, quella che non ci verrà tolta.

Contemplazione e azione: un dinamismo perfetto

In effetti, si parte sempre dal contemplare la Parola, che dà forza e ristora, insegna nel profondo, abbatte e innalza, cambia radicalmente la vita (e in questo senso è l'unica cosa di cui c'è bisogno), ma poi la stessa Parola ci fa passare al servizio. Se non fosse così, Gesù non avrebbe detto in un’altra occasione “Sono venuto per servire” e non ci avrebbe chiesto di fare la stessa cosa.
La contemplazione plasma e sostanzia il servizio, lo profuma e lo colora, lo riempie di luce, lo rende efficace nell’economia di Dio, ma l’azione della carità costituisce il suo naturale sbocco, concretizza la contemplazione e la salva dalla pigrizia. Azione e contemplazione sono due movimenti della vita cristiana in perfetto dinamismo: l’una suppone l’altra e la completa.
Questa lettura ci dice che noi non abbiamo di fronte due figure antitetiche o alternative: queste due sorelle non sono come il giorno e la notte o come il bianco e il nero, sono complementari e ricche entrambe di sfumature. Certamente Marta dovrà imparare il primato della contemplazione, ma forse anche Maria dovrà gustare la stanchezza buona e la pacata soddisfazione che vengono dal servire. Ci sentiamo solidali con Marta, ma ci perdiamo con Maria a contemplare il Signore, ricordandoci che la contemplazione è per tutti, non è appannaggio dei monaci e delle monache di clausura. 

L'altro episodio: solo la fede sconta il dolore

Però non si può parlare di Marta e di Maria senza almeno accennare a un altro episodio della loro vita, quello più famoso, quello che successe nel giorno in cui nella casa delle sorelle si alzò altissimo il pianto: Lazzaro, il sostegno della loro fragilità femminile, giaceva tra le fasce del sudario, oltre il sigillo definitivo della tomba.
Allora il rimprovero di Marta a Gesù fu gentile ma fermo, senza sconti: “Signore, se Tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto”. Marta sta dicendo: “Ti abbiamo chiamato e Tu non sei venuto. Dov’eri? Che cosa vale l’amicizia con Te, se Tu nel momento del bisogno non ci sei?” 
Lasciatemi dire a questo punto che il rapporto di Gesù con le donne è veramente straordinario: Egli si mette alla pari con noi, sorelle, accetta persino di essere rimproverato. Ma solo una donna che sa amare e servire come Marta può parlare a Dio con questa confidenza. “Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai, Dio te la concederà”. Marta non demorde, Marta è una vera donna e non cede quando si tratta delle persone che ama, anzi cede solo alla fede, perché sa che solo la fede sconta il dolore. E infatti Marta si sente dire da Gesù: “Tuo fratello risorgerà”.
Quando morì una persona della mia famiglia, lasciando due figlie in età acerba, anche per me la vita si oscurò completamente e anch’io gridai contro il Maestro: “Perché non sei venuto? Perché non ti sei avvicinato a lei, non l’hai toccata, non l’hai guarita? Perché non hai preso la mia vita in cambio della sua? Che cosa vale una vita donata se Tu non ti degni nemmeno di rispondere?” Ma poi tu hai risposto Signore, mi hai detto: “La sorella che ami risorgerà. Anzi è già risorta, cammina con te e con le sue figliole e tu la rivedrai nella Galilea dell’Oltre, quando vedrai anche me”.
Io so che tutti noi abbiamo storie come questa da raccontare, tutti noi portiamo ferite profonde che non cesseranno mai di gettare sangue, però so anche che tutti noi portiamo nel cuore una promessa che non ci deluderà: “Tuo fratello risorgerà”.

Questo articolo è in realtà un commento che l'autrice ha donato alle suore Comboniane, nell'ambito del progetto "Elikya, la speranza del Vangelo senza confini", iniziativa bellissima, che porta ogni giorno la Parola di Dio nelle case e sui luoghi del nostro lavoro, dando colori nuovi e liberi alle nostre giornate. 

Ascolta "Elikya, la speranza del Vangelo senza confini - Mariarosa Tettamanti formatrice diocesana di Milano - 29 luglio 2021" su Spreaker.

Mariarosa Tettamanti

Immagine di copertina tratta da  Long Fall Night - di Olga Demidova.