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Vivere le opere di misericordia in famiglia


Come vivere in famiglia le opere di misericordia? Nell’orizzonte di una catechesi in uscita, a forte coinvolgimento familiare (CIVF-Catechesi dell'Iniziazione a Vicinanza di Famiglie), offriamo alcune attività da attuare on line per l’incontro del tempo 6, tappa 3, del sussidio “Con Te! Cristiani” (quarto anno della catechesi IC della diocesi di Milano), pp. 42-43 

Che cosa hanno già scoperto i ragazzi prima di incominciare questo percorso?

Attraverso l’incontro con il buon samaritano e la testimonianza di chi in comunità lavora a favore dei poveri, i ragazzi hanno scoperto il desiderio profondo, celato nel cuore, di seguire l’invito di Gesù a comportarsi come il personaggio buono del Vangelo.

Dove vogliamo arrivare? (Obiettivo principale)

Vogliamo introdurre i ragazzi nella scoperta e nell’assunzione del comandamento nuovo di Gesù, attraverso il Vangelo secondo Giovanni (13,34: “Vi do un comandamento nuovo”) e secondo Matteo (25,31-46: “L’avete fatto a me”), concretizzato nelle “cinque dita” di Madre Teresa e nelle sette opere di misericordia corporale.
Desideriamo avviare ragazzi e genitori a vivere le opere di misericordia in famiglia.

Protagonisti

Prima esperienza (lettura e spiegazione del Vangelo): i ragazzi e la catechista.
Seconda esperienza (presentazione delle opere di misericordia): i ragazzi con la catechista. 
Terza esperienza (racconti esemplificativi ed esperienze di carità in famiglia): i ragazzi e la famiglia.
Quarta esperienza (preghiera): la famiglia.

Strumenti

Trattandosi di catechesi on line, si possono incontrare ragazzi e genitori in piattaforma per le prime due esperienze di catechesi interattiva (lettura, spiegazione, attualizzazione del Vangelo), oppure si possono raggiungere con video o audio messaggi whatsapp. Per la quarta esperienza (vissuto di carità in famiglia) sarebbe meglio usare la forma vocale di whatsapp e per la quinta (preghiera familiare) messaggi scritti o vocali: questo consente la permanenza dei messaggi sul cellulare e quindi il ritorno dei ragazzi su racconti e consigli. 

Esperienze

Parola

Prima esperienza (Lettura e spiegazione del Vangelo)
Leggiamo con i ragazzi il Vangelo di Giovanni (Gv 13,34), chiediamo di sottolineare la frase letta e la spieghiamo: “Come io ho amato voi, dice Gesù... ma come ci ha amati Lui? E’ facile: ha dato la vita per noi. Allora, se vogliamo amare come Lui, dobbiamo donare la nostra vita al prossimo. Sì, ma voi mi chiedete: in concreto, come si fa a dare la vita come ha fatto Gesù? Lui è andato sulla croce! Cerchiamo la risposta nel Vangelo, che apriamo ora a Matteo 25, 31-46.” Leggiamo Mt 25,31-46 e lo spieghiamo partendo da madre Teresa di Calcutta (p. 42), che i ragazzi hanno già conosciuto in precedenza; mostriamo anche l’immagine del Vangelo delle cinque dita (p. 43). 

Possiamo dire che questo è uno dei segreti di felicità per chi segue Gesù: “Quando aiutiamo il prossimo che ha bisogno, non solo la gioia della persona aiutata accende la nostra gioia, ma sentiamo il cuore che esulta, perché sappiamo di aver fatto qualcosa per Gesù. Gesù è Dio e non ha bisogno di nulla, eppure nella persona dei poveri Lui vuole avere bisogno di noi, si mette nelle nostre mani. “Aiutami” ci dice. C’è un secondo insegnamento in questa pagina bellissima del Vangelo. Gesù racconta che alla fine della nostra vita avremo una specie di esame e che questo sarà l’esame più importante di tutta l’esistenza, perché deciderà della nostra eternità, cioè della vita senza fine. Di questo esame noi conosciamo la materia, che è l’amore: Gesù ci chiederà se abbiamo saputo amare, non se siamo stati potenti, belli, ricchi, campioni… ma solo se siamo stati capaci di voler bene al prossimo. Le domande sono sette: - Quando ho avuto fame, mi hai dato da mangiare? Quando ho avuto sete, mi hai dato da bere? Quando ero nudo, mi hai dato dei vestiti? Quando non avevo una casa, mi hai ospitato? Quando ero ammalato sei venuto a trovarmi? Quando ero in prigione, hai fatto qualcosa per me? Quando sono morto mi hai seppellito?- Noi siamo fortunati, perché abbiamo tutta la vita per prepararci a rispondere bene a queste domande, in modo che Gesù ci dica: - Venite benedetti dal Padre mio nel Regno che io ho preparato per voi- Che bello ragazzi! La vita è bella e l’eternità lo è ancora di più”

Chiesa

Seconda esperienza (Spiegazione/attualizzazione del Vangelo)
Attualizziamo il discorso di Gesù, presentando ai ragazzi le sette opere di misericordia corporale, che ci consegna la Tradizione della Chiesa, spiegandole attraverso i disegni che circondano le cinque dita a p. 43 del sussidio.

Vissuto

Terza esperienza (racconti per capire come vivere le opere di misericordia in famiglia)
Mediante il racconto delle sette storielle che seguono, spieghiamo ai bambini come si potrebbero vivere le opere di misericordia in famiglia. E’ meglio che questi racconti siano narrati con un audio o un video messaggio, così che i ragazzi li possano risentire  a piacere.
Dare da mangiare agli affamati
Mario, il fratellino di Andrea, è molto goloso. A Pasqua i nonni hanno regalato un uovo di cioccolato a ciascuno dei due fratelli. Mario ha mangiato subito il suo e ora, passato qualche giorno, guarda con desiderio quello di Andrea. Poi si mette a piagnucolare e dice che ha fame di cioccolato. Suo fratello non glielo vorrebbe dare: l’uovo è suo e Mario non lo merita. Poi però Andrea si ricorda di essersi impegnato a vivere le opere di misericordia in famiglia e allora prende un pezzo di cioccolato e lo allunga al suo fratellino, che finalmente smette di frignare. Anche Andrea è felice: è vero che Mario non è proprio un affamato, ma è sempre piacevole condividere il cibo con chi si ama e soprattutto è troppo bello fare qualcosa per Gesù!
Dare da bere agli assetati
Elena tutti i giorni compie un’opera di misericordia nella sua famiglia. Oggi vorrebbe impegnarsi nella seconda: dare da bere agli assetati. Sì, ma come si può fare per dissetare qualcuno in famiglia? L’acqua è a disposizione di tutti in ogni momento! Elena ci pensa un po’ ed ecco arrivare l’idea giusta. Alle quattro del pomeriggio prende dell’acqua e del tè, va in cucina e prepara un’ottima bevanda dissetante. Poi stende sulla tavola una bella tovaglietta, va in giardino a cogliere qualche fiore, prende le tazze colorate, mette qualche biscottino in un piattino e chiama i suoi famigliari, compresa la nonna, che abita sopra al loro appartamento, e il papà che è impegnato nello smartworking. La famiglia passa così un bellissimo momento insieme e tutti si sentono uniti e felici. La più felice però è Elena, perché sa di aver fatto una cosa bella per Gesù.
Vestire coloro che sono nudi
Valerio ha 11 anni e una sorella di 13, che si chiama Lena. Anche se hanno un’età diversa, i due fratelli hanno press’a poco la stessa altezza, così ogni tanto Lena prende un maglione dai cassetti del fratello e lo indossa per pavoneggiarsi con i compagni durante la DAD. Valerio si arrabbia e grida: “Perché rubi i miei maglioni? Hai i tuoi, usa quelli!” Oggi però Valerio vorrebbe vivere un’opera di misericordia e per questo chiama sua sorella e le dice: “Scegli uno dei miei maglioni, quello che ti piace di più, te lo regalo. In cambio tu dovresti dare un tuo vestito alla Caritas della nostra parrocchia, così anche una ragazzina africana potrà vestirsi e sentirsi bella”. Lena è sbalordita, ma non se lo fa dire due volte: sceglie subito un maglione del fratello e porta una sua gonnellina nel raccoglitore della Caritas in fondo alla chiesa. Alla fine sono contenti in cinque: Lena, Valerio, la ragazzina dell’Africa e… chi sono gli altri due? Mamma e papà naturalmente, che guardano inteneriti i loro figli per una volta d’amore e d’accordo. Che pace oggi in famiglia, si capisce che anche Gesù è contento!
Alloggiare i pellegrini
Rossella è gelosissima della sua cameretta: solo la mamma può entrare, quando pulisce la casa o sistema i vestiti stirati; gli altri, soprattutto quella lagnosa della sua sorellina Luisa, devono stare alla larga. Per questo Rossella ha messo un cartello sulla porta con scritto a caratteri cubitali: NON ENTRARE. Oggi però è una giornata speciale: è appena incominciata la Quaresima e Rossella vorrebbe offrire un regalo a Gesù. Ci sta ancora pensando, quando Luisa si sveglia dal sonnellino pomeridiano e incomincia con la solita lagna: “Ross, mi fai entrare? Voglio venire nella tua cameretta, voglio stare con te, voglio giocare con la tua bambola… Tu non mi guardi mai, guardi solo le tue amiche!” “Ecco che cosa potrei regalarti Gesù!” esulta Rossella e invece di gridare come sempre “Mamma, porta via la Noiaperenne, io devo studiare!” apre la porta a sua sorella. Luisa è meravigliata, ma si precipita nella cameretta ridendo. Un attimo dopo le due sorelle giocano insieme e le loro risate arrivano fino in cucina, dove la mamma sta preparando la merenda e sorride tra sé, piacevolmente sorpresa. Dall'icona appesa alla parete anche Gesù sembra sorridere più del solito... anche se nessuno si accorge.
Visitare gli infermi
Quando questa mattina Gisella si è svegliata, è stata colta da un silenzio strano. Il fratellino Enrico dormiva ancora e dalla cucina non arrivavano rumori: niente passi, né sedie smosse, né tintinnio di stoviglie… Dov’era finita la mamma? Gisella si è alzata, ha guardato nella camera dei genitori e ha visto che la mamma era ancora a letto. “Che cosa è successo mamma? Come mai non ti sei ancora alzata?”  ha chiesto spaventata.“Non preoccuparti tesoro, ho solo un po’ di mal di testa, ma ho preso una tachipirina e fra poco mi alzo!” “No no, mamma, stai pure a letto! Preparo io la colazione, per te e per Enrico. Vedrai che quando si sveglierà troverà tutto pronto. E poi penserò io a lui, così tu potrai stare a letto fino a mezzogiorno.” Gisella corre in cucina e incomincia a darsi da fare, mentre la mamma… ma che cosa fa la mamma? Ride o piange? La mamma ride e piange insieme, perché è commossa dalle premure della sua bambina: non se le aspettava proprio!
Visitare i carcerati
Federico oggi ha saputo al telefono da una sua amica che il papà della loro compagna Silvia è stato arrestato e ora è in prigione. I suoi colleghi dicono che sicuramente si tratta di uno sbaglio e tutto si chiarirà presto. Federico chiama subito Silvia e la consola, cercando le parole più belle: “Vedrai Silvia, si sistemerà tutto. Non avere paura, noi pregheremo e Gesù vi aiuterà.” Dopo la telefonata Silvia è più serena e anche Federico è contento. Va dai suoi genitori e racconta ciò che è successo, così anche la mamma chiama la mamma di Silvia e le parla con dolcezza e amicizia. Alla sera poi, quando la famiglia si riunisce per la preghiera, Federico propone di rivolgersi a Gesù, supplicandolo di aiutare Silvia e i suoi genitori. Naturalmente i famigliari di Federico accettano: pregheranno insieme tutte le sere fino a quando la situazione si sarà risolta. E intanto la famiglia si ritrova ogni giorno più unita, perché la preghiera per i sofferenti fa bene anche a chi prega e la gioia di Gesù fa bene a tutti.
Seppellire i morti
In questi giorni la mamma di Efrem è molto triste ed Efrem sa perché: è l’anniversario della morte del nonno e alla mamma manca tanto il suo papà. Efrem si siede sul divano vicino a lei e le dice: “Mamma, io so perché sei triste, però non dovresti esserlo così tanto: tu sai che il nonno è con Gesù, perciò, se noi preghiamo lui ci sente e ci aiuta.” La mamma stringe il suo bambino in un abbraccio e, dopo aver pregato insieme, Efrem decide di prendere qualche soldino dal suo salvadanaio e di darlo al don, perché celebri una Messa per il nonno. Inoltre con la mamma semina dei fiori in un vaso: insieme li coltiveranno, per portarli poi al cimitero sulla tomba del nonno. Ora anche la mamma sorride e soprattutto sorridono il nonno e Gesù, che si danno la mano in Paradiso.
Conclusione
“Ma sapete chi è il più felice di tutti quando un cristiano vive un’opera di misericordia? E’ Gesù, perché tutto ciò che facciamo per una persona che ha bisogno lo facciamo a Lui. Allora vi lancio una proposta: da domani ogni giorno cercherete di vivere un’opera di misericordia, facendo qualcosa di bello per un vostro famigliare... ma non dite niente a nessuno, mi raccomando! Dopo un po’ di giorni, vi accorgerete che il clima della vostra famiglia sarà diventato ancora più caldo e stillerà unità e pace. Quando in questo esercizio sarete diventati bravi, provate a lanciare la stessa proposta a tutti i vostri famigliari: alla sera potreste poi cercare di indovinare quale opera di misericordia ha compiuto ciascuno di voi. Sarà divertente e strabello, ve lo posso garantire".

Preghiera

Quarta esperienza (preghiera familiare)
Invitiamo i ragazzi a inserire nella preghiera serale della famiglia, dopo il segno della croce, la strofa che trovano in alto alla p. 43 del sussidio, per chiedere a Gesù il dono della generosità:
"Gesù, che ti sei donato per noi,
compassionevole e amico fedele,
rendici gioiosi e generosi
quando andiamo incontro ai nostri fratelli:
così guardando a noi potranno
trovare un po' di te"
"Subito dopo, potremo recitare una preghiera spontanea per tutti i sofferenti: i poveri, i senza tetto, gli ammalati, i carcerati, coloro che vivono in guerra, gli amici disabili, gli anziani, i giovani imprigionati nella droga, i bambini che non sopportano il lockdown... La preghiera è un dono grandissimo che possiamo fare a Gesù, ai bisognosi e a noi stessi. Terminiamo poi come sempre con il Padre nostro, l’abbraccio e la benedizione dei genitori." 
NB. E’ meglio che questi consigli vengano scritti o comunicati con messaggi video o vocali, così che i ragazzi li possano agevolmente rivedere o risentire.

Mariarosa T.
Immagine di copertina tratta da EDUCATIONAL ILLUSTRATIONS di Sara Ugolotti