
Un giorno una stellina
Tanti ragazzi e tanti uomini sono come la luna:
Bisogna sperare che trovino dei buoni amici, capaci di far loro capire che tutti siamo ugualmente preziosi e necessari.
RIFLETTI: LA FORMA DELLA LUNA NON TI RICORDA LA LETTERA L?
SCENA PRIMA
In mezzo alla scena, c’è la luna (una bambina con una lampada accesa), intorno ci sono le stelle (altre bambine, ciascuna con una pila). Le bambine accendono ad una ad una le loro luci.
Musica allegra.
Luna: - Io sono la più bella! Nessuna è bella come me! Fatevi in là voi che siete brutte!
Terza stella (cammina fino al centro della scena e fa dei cenni verso l’esterno): - Ehi! Pssst! Vieni qui! Ho bisogno di te !
Nuvola (esce dalle quinte e si avvicina alla terza stella): - Che cosa vuoi?
Terza stella: - Mi faresti un piacere?
Nuvola: - Certo, amica mia! Dimmi che cosa vuoi!
Terza stella: - Vorrei che tu ti mettessi davanti alla luna per oscurarla. Lei si crede la più bella e ci disprezza! Voglio che capisca che anche noi siamo importanti e belle!
Nuvola: - Stai tranquilla, ci penso io, lascia fare a me!
Musica allegra. La nuvoletta accenna a qualche passo di danza e si mette davanti alla luna.
Luna (gridando, prima sorpresa e poi incollerita): - Che cosa succede? Che cosa vuoi tu? Chi sei? Togliti di lì! Togliti di lì! Non vedi che mi stai oscurando? Vai via stupida! Vai via!
Senza dire niente la nuvola continua ad avanzare, finché ha oscurato completamente la luna.
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SCENA SECONDA
Detti più bambini.
Ad uno ad uno entrano i bambini e si siedono davanti alle stelle.
Primo bambino: - Com’è buio il cielo questa sera!
Secondo bambino: - Come sono belle le stelle!
Terzo bambino: - È vero! Non ce n’eravamo mai accorti!
Quarto bambino: - Dove sarà finita la luna?
Quinto bambino: - Boooh! Che cosa ce ne importa? Il cielo è bello anche senza di lei!
Musica lenta e suggestiva. La nuvola se ne va e si vede la luna accovacciata con la testa sulle ginocchia. Ha messo dietro di sé la lampada. Lentamente anche i bambini escono dal palcoscenico. Le stelle accendono e spengono più volte le loro luci.
Quarta stella: - Luna, vieni con noi a illuminare il cielo!
Luna: No, non ci vengo, io sono brutta e inutile, il cielo è più bello senza di me!
Quinta stella (avvicinandosi alla luna): - Non è vero! Anche tu sei bella come noi!
Sesta stella: - Il cielo senza di te non è più bello!
Settima stella: - Noi siamo tue amiche!
Ottava stella: - Vieni con noi!
Nona e decima stella: alzano delicatamente la luna, la rimettono in piedi e le mettono in mano la lampada.
Luna: - Grazie amiche! Ora ho capito che non sono né più bella né più brutta di voi! Tutte siamo utili e rendiamo più bello il cielo!
Le stelle accennano qualche passo di danza agitando le pile, mentre si chiude il sipario e si sente una voce fuori campo:
Nessuno. è superiore o inferiore agli altri: tutti abbiamo qualità e difetti!
E' IMPORTANTE LAVORARE INSIEME PER COSTRUIRE LE COSE PIU' BELLE!
Completa il racconto inserendo i disegniLA
LUNA E LE STELLE
DISPREZZAVA LE .
UN GIORNO UNA SI MISE DAVANTI A LEI E LA
OSCURò.
I USCIRONO DI CASA, GUARDARONO IL
VIDERO CHE LE ERANO MOLTO BELLE E SI
DIMENTICARONO DELLA .
LA SI VERGOGNÒ TANTO CHE NON VOLEVA PIù
USCIRE.
LE
PERCHè LE VOLEVANO BENE.
E FU MOLTO FELICE.
Mariarosa Tettamanti
immagine di copertina tratta da "ABC Lettering" di Dangerdust